"L'uomo accusato di avere ingaggiato il sicario che ha assassinato tre uomini in un'officina di Windsor Locks nel luglio 2003 ha cercato di licenziare il legale nominatogli dalla Corte a meno di due mesi dalla nomina". Così il Journal Inquirer dell'8 dicembre scorso. Sono le ultime notizie del processo radicato contro Benedetto Cipriani negli USA. L'articolo fornisce il resoconto dell'udienza di venerdì 7 dicembre, programmata per la "probable cause" [è una specie di udienza preliminare, non obbligatoria, tesa a valutare se le prove a carico siano sufficienti per sostenere l'accusa in giudizio. Da Wikipedia: "In the United States a probable cause hearing is the preliminary hearing that typically takes place after arraignment and before a serious crime goes to trial; the judge is presented with the basis of the prosecution's case and the defendant is afforded full right of cross-examination and the right to be represented by legal counsel. If the prosecution cannot make out a case of probable cause the court must dismiss the case against the accused"]. All'udienza Cipriani si sono avvicendate varie questioni puramente processuali e possibili incomprensioni tra l'imputato e il difensore designato d'ufficio dalla Corte (l'avvocato John E. Franckling di Glastonbury). Sono poi emerse alcune ambiguità sull'operato e sulla stessa necessità di un traduttore. Dopo un breve colloquio in privato tra Benedetto Cipriani e il suo avvocato, quest'ultimo ha dichiarato che il suo assistito era indeciso tra la rinuncia alla "probable cause" e una richiesta di rinvio. Di seguito il nostro connazionale avrebbe risposto alla domanda postagli al riguardo dal giudice, che "il signor Franckling non [era] più il suo avvocato", avrebbe quindi chiesto un differimento dell'udienza e infine dichiarato, in italiano, che doveva rinunciarvi "nel proprio migliore interesse". A quel punto il giudice, David P. Gold, ha comunque disposto un aggiornamento dell'udienza ad oggi [mercoledì] per accertare che questa decisione dell'imputato venga presa con cognizione di causa, dando diversamente corso all'udienza per la "probable cause". Questi tira e molla sono stati accolti con ostilità dalla folla dei parenti delle vittime, che le considerano una messa in scena. Singolare la chiusura dell'articolo del Journal Inquirer, laddove si sottolinea che Cipriani non rischia la pena di morte nonostante la legge del Connecticut la preveda per i delitti in questione, perchè il governo italiano ha concesso l'estradizione solo alla condizione che la pena di morte non venga eseguita. Nessun cenno all'ulteriore condizione, chiara ed esplicita nel decreto di estradizione, per cui Benedetto Cipriani è stato estradato anche e solo se, nel caso di [probabile] condanna a una pena detentiva, gli venga contestualmente concessa l'opzione - e la decisione è pacifica, per quanto già più volte dichiarato dal nostro connazionale - di scontarla in Italia.
Aggiornamento: prove ritenute sufficienti, Cipriani affronterà il giudizio
All'udienza di "probable cause" di mercoledì 12 dicembre, durata un'intera giornata, il giudice Joseph Q. Koletsky ha deciso che lo Stato del Connecticut dispone di prove sufficienti per procedere contro Benedetto Cipriani, gravato di tre imputazioni di omicidio ed una di cospirazione per commettere omicidio. All'udienza il nostro connazionale è apparso indifferente alla testimonianza di Erik Martinez, che si è dichiarato colpevole ed ha dichiarato che Cipriani avrebbe pagato circa 6.000 dollari a lui, Jose Guzman e Michael Castillo, per assassinare Bob Stears, delitto poi evolutosi in un triplice omicidio. Il difensore designato dall'ufficio, John Franckling ha rilevato alcune incoerenze nelle dichiarazioni rese a suo tempo da Erik Martinez, cercando di convincere il giudice dell'assenza di un valido impianto accusatorio, ma i suoi sforzi sono stati inutili. Benedetto Cipriani comparirà quindi, il 24 gennaio 2008, davanti alla Corte per il dibattimento.
mercoledì, dicembre 12, 2007
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