martedì, marzo 15, 2005

Buon esempio

Vi risparmio la foto che altrove è stata associata a questa "non-notizia" (non-notizia nel senso che di questi fatti si parla ormai da più tempo).

IRAQ: gli USA hanno usato armi chimiche nell'assalto a Fallujah - di Doug Lorimer
L'esercito USa ha usato armi chimiche bandite dalla comunità internazionale, compresi gas nervini, durante l'assalto alla città iraqena di Fallujah lo scorso novembre, lo ha dichiarato il Dr. Khalid ash Shaykhli, inviato ufficiale del ministero della salute iraqeno, durante una conferenza stampa tenuta a Baghdad il 3 marzo scorso. Secondo il network satellitare Al Jazeera, il Dr Shaykhli ha detto che "le ricerche effettuate dal suo team medico provano che le forze di occupazione USA hanno usato sostanze proibite a livello internazionale, incluso il gas-mostarda, gas nervino e altri prodotti chimici ustionanti durante i loro attacchi nella città devastata dalla guerra". I prodotti chimici quali il gas mostarda, il gas nervino e il napalm sono stati banditi dalla comunità internazionale dagli anni 80. La principale giustificazione avanzata dai governi USA, britannico e australiano nel marzo del 2003 per la loro invasione dell'Iraq fu l'affermazione - in seguito provata completamente falsa - che il regime di Saddam Hussein possedesse riserve di queste armi proibite e che si stesse preparando ad usarle, attraverso la rete terroristica di al Qaeda, per attaccare gli Stati Uniti.


Una particolare interessante dell'articolo di cui ho riportato uno stralcio, tratto da Green Left, settimanale radicale australiano, risiede nel fatto che le testimonianze su questi episodi, già altre volte riportati senza citare il nome dei testimoni (fra gli altri da un medico che parlava "on condition of anonymity"), sono state stavolta ufficializzate ad una conferenza stampa alla quale sarebbero intervenuti i rappresentanti di più di 20 media, tra iraqeni ed esteri, inclusa la rete televisiva iraqena ash-Sharqiyah, il quotidiano iraqeno as Sabah [ndr quello della notizia sull'uccisione del killer di Enzo Baldoni], il Washington Post e il "Knight-Ridder service".

mercoledì, marzo 02, 2005

Deja vu

Il presidente siriano Bashar al-Assad, parlando alla stampa ha paragonato la pressione degli USA sul suo paese a quella esercitata con il governo di Baghdad prima dell'invasione dell'Iraq nel 2003, sottolineando che si aspetta un attacco americano al suo paese dalla fine della guerra all'Iraq. Fra le altre cose, dopo aver messo in luce che il suo paese possiede 500 km di confini nel deserto assai difficili da controllare, il presidente siriano ha pure dichiarato di di aver ricevuto ufficiali del dipartimento della difesa USA e di aver discusso il problema dei confini con il Segretario di Stato americano, facendogli constatare che questi (confini) costituiscono un pericolo per la Siria. Ha quindi precisato di aver chiesto a Washington visori notturni e sistemi radar simili a quelli usati dagli americani ai confini con il Messico. Sembra che il medesimo presidente al-Assad abbia proposto in ottobre 2004 la formazione di un pattugliamento congiunto siriano-americano lungo il confine e di essere ancora in attesa di una risposta. Nulla di particolare, non c'è dubbio, queste cose si sono già sentite e lette, anche in Italia nei giorni scorsi, ma sono anche cose facilmente verificabili e si deve ritenere che gli USA non mancheranno di fornire ampie ed esaustive spiegazioni ed eventualmente smentire tali circostanze. Questo si intende, prima di attaccare la Siria.

Intanto mettiamo qui un recentissimo timeline "casalingo" a futura memoria.

28 mar. 2003 - Rumsfeld mette in guardia la Siria chiedendo di interrompere l'invio di equipaggiamenti militari all'Iraq. [albawaba]
3 apr. 2003 - Rumsfeld ribadisce la sua convinzione che la Siria sta aiutando l'Iraq. [Agr]
13 apr. 2003 - Bush dichiara che la Siria ha armi chimiche e avvisa Damasco che "deve cooperare" con Washington contro Saddam Hussein. [albawaba]
14 apr. 2003 - Ari Fleischer dichiara che la Siria ospita terroristi e che è uno stato terrorista. [News24 - South Africa]
31 ott. 2003 - Gli Stati Uniti accusano la Siria di fiancheggiare il terrorismo e di minare la sicurezza in Iraq. "Washington non e' del tutto soddisfatta degli sforzi fatti da Damasco per contrastare il terrorismo. Washington ritiene che la Siria offra rifugio a elementi pericolosi sul proprio territorio". [Agr]
11 nov. 2003 - WASHINGTON, Il Congresso Usa approva sanzioni economiche e diplomatiche contro la Siria, perchè accusata di appoggiare il terrorismo. [ANSA]
10 mag. 2004 - Bush chiede sanzioni economiche contro la Siria perchè supporta il terrorismo e non fa abbastanza per prevenire che combattenti entrino nel vicino Iraq. L'amministrazione USA ritiene che la Siria abbia aggravato la tensione in Medioriente. Gli USA - parole di Bush - stanno ordinando sanzioni contro la Siria "perche non combatte il terrorismo e non si vuole unire [agli USA] nel combattere il terrorismo". [Intervista a Al-Ahram International del Cairo]. [Jerusalem Post]
8 feb. 2005 - Gli insorti in Iraq sarebbero tra i 12 e i 15 mila, fra cui la metà circa, tra i 5 e i 7 mila, costituirebbero il nucleo duro degli "irriducibili" del regime di Saddam Hussein. Lo indicano fonti del Pentagono anonime citate dalla Cnn, che afferma di avere l'informazione in esclusiva. La banda terroristica di Abu Musab al Zarqawi conterebbe un migliaio di elementi, tra cui massimo 500 stranieri (ndr. evidentemente tutti siriani).
16 feb. 2005 - Washington, Il presidente George Bush ha approvato un piano per una politica militare d'aggressione sul confine iraqeno con la Siria. Fonti ufficiali dicono che la Casa Bianca ha approvato un piano che garantirebbe alle forze USA il diritto di perseguire gli "insurgents iraqeni" dentro il territorio siriano. [MENL - MIDDLE EAST NEWS LINE]
17 feb. 2005 - Washington, Gli Stati Uniti non sanno se la Siria sia responsabile dell'attentato nel quale e' morto l'ex premier libanese Rafic Hariri. Lo ha dichiarato il presidente Usa George W. Bush aggiungendo che gli Stati Uniti sostengono l'avvio di un'inchiesta internazionale sull'episodio che lunedi' scorso e' costato la vita a ben 17 persone a Beirut, in Libano. Ai giornalisti Bush ha riferito che la Siria "non e' al passo" con gli altri Paesi del Medioriente, da qui il ritiro dell'ambasciatore americano da Damasco. [Agr]
17 feb. 2005 - Rice: vie diplomatiche con Usa. Per risolvere le divergenze con la Siria, gli Stati Uniti preferiscono le vie diplomatiche, ma non escludono l'uso della forza. Lo ha dichiarato al Senato il segretario di Stato americano, Condoleezza Rice, confermando che il presidente Bush "si riserva tutte le opzioni". Rice ha sottolineato che, dopo le tensioni derivate dall'assassinio del premier libanese Hariri, la Siria deve abbandonare il Libano. [Televideo]