lunedì, febbraio 23, 2009

La probatio diabolica pretesa dall'Iran

Immemori delle malefatte propagandistiche del 2003, le maggiori testate occidentali riportano in questi giorni con gran fanfara la paura del nucleare iraniano sulle nostre ingenue tavole e nei discorsi dei nostri disinvolti opinionisti. Senza vergogna, visti i precedenti. Le fasulle armi di distruzione di massa spacciate dalla banda neoconservatrice USA per muovere una guerra di aggressione contro l'Iraq, forti del pavido beneplacito di alcune dirigenze europee, non ci hanno insegnato niente. Nemmeno a denunciare la ciarlataneria di coloro che ci hanno già preso in giro ed imperterriti continuano sulla stessa linea. Ognuno ha l'informazione che merita.

Di seguito - nelle parole dall'AIEA e in due note - pillole (estrapolate dai rapporti di novembre 2008 e febbraio 2009) del kafkiano procedere di questa vicenda.
GOV/2008/59 - Date: 19 November 2008 - "17. As indicated in the Director General’s previous report, the Agency currently has no information — apart from the uranium metal document (1) — on the actual design or manufacture by Iran of nuclear material components of a nuclear weapon or of certain other key components, such as initiators, or on related nuclear physics studies. Nor has the Agency detected the actual use of nuclear material in connection with the alleged studies (2)".
GOV/2009/8 - Date: 19 February 2009 - "...The Agency has not made any substantive progress on these issues. As indicated in previous reports of the Director General, for the Agency to make such progress, Iran needs to provide substantive information, and access to relevant documentation, locations and individuals, in connection with all of the outstanding issues. With respect to the alleged studies in particular, an important first step is for Iran to clarify the extent to which information contained in the documentation which Iran was shown, and given the opportunity to study, is factually correct and where, in its view, such information may have been modified or relates to non-nuclear purposes".
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Note

(1)
L'"uranium metal document" è un documento di 15 pagine che descrive il processo di riduzione dell'UF6 (uranio esafluoride) per ricavarne uranio metallico in due emisferi, del tipo usato nelle testate nucleari. L'Iran ha dichiarato all'AIEA che il documento è stato ricevuto sin dal 1987 (incidentalmente, nel 1987 l'Iran era ancora in guerra contro l'Iraq) insieme alle specifiche per costruire le cosiddette centrifughe P1 usate per arricchire l'uranio, ed ha ribadito di non averlo richiesto. L'AIEA ha riferito dell'esistenza di tale documento nel 2006 ed ha ricevuto, sin dall'8 novembre 2007, una copia delle 15 pagine che lo costituiscono, ma ha di seguito dichiarato di "non aver rinvenuto indicazione di alcuna attività relativa al processo di riconversione dell'UF6 in Iran" (Rapporto del Direttore Generale dall'AIEA al Consiglio dei Governatori, GOV/2007/58).
(2) Gli "alleged studies" sono documentazione elettronica estrapolata da un personal computer di provenienza quantomeno dubbia (servizi segreti israeliani via dissidenza iraniana), frutto della fornitura di un laptop pervenuto agli USA nel 2004 da una fonte mantenuta anonima, che, a sua volta l'avrebbe ricevuto da altro anonimo probabilmente deceduto (cfr. New York Times, 13 novembre 2005. "A Laptop's Contents - American officials have said little in their briefings about the origins of the laptop, other than that they obtained it in mid-2004 from a source in Iran who they said had received it from a second person, now believed to be dead. Foreign officials who have reviewed the intelligence speculate that the laptop was used by someone who worked in the Iranian nuclear program or stole information from it"). La documentazione originale, cioè non filtrata elettronicamente - se ed in quanto esistente - non è mai stata fornita all'Iran, né ad alcuno, sicché la Repubblica Islamica dovrebbe difendere il proprio operato in relazione ad un contenuto virtuale, di provenienza sospetta e verosimilmente manipolato, di cui, nei fatti, l'Agenzia per l'Energia Atomica non ha mai trovato in Iran alcuna traccia né riscontro.