domenica, maggio 22, 2005

D è viva!

Dal blog di Khalid Jarrar, Baghdad, Iraq.

Io sono a favore di Dio, io sono a favore della vita, io sono a favore dell'umanità, io sono a favore della verità. E quando il governo americano sceglie di essere contro tutto questo, allora, accidenti, io sono contro il governo americano.

Lunedì, 16 maggio 2005.

Contavo di andare all'università stamattina perchè avevo cose molto importanti da fare, ma quando mi sono svegliato ero molto svogliato e stanco e ho deciso di fare una doccia e uscire un po' più tardi.
Dopo essermi vestito ed essere uscito un amico mi ha chiamato dall'università:
A: Khalid dove sei?
io: arrivo, arrivo!
A: NO!!!
io: perchè???
A: qualcosa è esploso nell'università ora, qualcuno è stato ucciso e qualcuno ferito, stanno evacuando l'università, NON VENIRE.
io: oh mio Dio! Dove, come, quando, perchè?
A: io ero ...da ...fuori da ...
io: cosa?
A: io ...

Ed è caduta la linea.
Ho chiamato altri amici e tutti hanno detto la stessa cosa, nessuno ha ancora informazioni su cosa è veramente successo, ma sembra che un colpo di mortaio sia caduto dentro l'università.
Vi farò sapere quando ho qualche notizia in più.
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Aggiornamento: sembra che sia stato un Katyusha, un piccolo missile, non un colpo di mortaio.
Almeno quattro studenti sono stati uccisi, inclusa una ragazza che conosco, e molti sono stati feriti.
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La ragazza era D, una ragazza molto carina, piccola con gli occhi grandi e belli, tutti la chiamavano "Tweety" [ndr Titti].
Era veramente una persona speciale all'università, una di quelle persone di cui pensavi che qualcosa mancava se non la vedevi in giro.
Possa la sua anima riposare in pace.
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Aggiornamento:
D è viva! D è viva! :))
Abbiamo appena scoperto che non era lei ad essere stata uccisa ma un'altra ragazza che le somigliava :*(((
Non è facile identificare i corpi in questo genere di incidente :*(((
Ma Saad, il capo della Sicurezza dell'università, un marito e un padre, che era rimasto ferito stamattina è appena morto, l'ho appena saputo dall'ospedale. :*(((
Era una persona molto gentile, mi aveva permesso di introdurre la telecamera nel campus quando stavo facendo i filmati per la CBC, nessuno mi avrebbe fatto entrare vista la situazione della sicurezza, ma me lo aveva permesso sulla sua personale responsabilità pur sapendo che gli avrebbe potuto creare dei guai.
Pregate per Saad, possa Dio fare che qualcuno preghi per voi quando ce n'è bisogno.
Khalid*(

venerdì, maggio 13, 2005

Petrolio umanitario

Mi suona un po' triste dover irrompere qui dopo tanto tempo con la notizia - di oggi ma non di oggi - dell'esistenza di un piano, che si assume preordinato ben sei mesi prima dell'occupazione in Iraq, attinente a reali scopi, per così dire "petroliferi" sottesi (ndr. anche) alla missione italiana a Nassiriya. Il tutto sarebbe contenuto in un dossier in onda oggi, 13 maggio, su Rai News 24. Su Repubblica di stamane leggiamo fra l'altro e in proposito che «qualche dubbio» lo insinua uno studio commissionato dal ministero per le Attività produttive ben sei mesi prima dello scoppio della guerra. Un dossier nel quale si leggerebbe che non dovevamo lasciarci scappare l'occasione in caso di guerra di porre la nostra base a Nassiriya rischiando di perdere «un affare di 300 miliardi di dollari». Se debbo dire che la notizia mi stupisce, no, non mi stupisce affatto e sono comunque certo della buona fede dei molti che si sono recati o sono stati mandati in Iraq con lo scopo di aiutare la gente iraqena. Ma lascia a me - come a molti ritengo - la sottile sensazione di essere stato preso ancora una volta per i fondelli. E non mi piace.