martedì, settembre 17, 2019

Naufraghi

Tutto si scrisse da alcuni e tanto si lesse da tutti in quel 2019, purché fosse rilanciato il terrore di un'invasione aliena o di una guerra tra ricchi e scaricato reale disagio o più spesso meschini malesseri dalla comoda poltrona del cosiddetto tastierista da social sulle spalle di veri disperati.
Perché ci sono sempre veri disperati quando il benessere si misura per differenza.
Ma l'agitazione durò poco, meno delle poche idee e delle tante invettive ribaltate migliaia di volte sulla rete e nelle sempre più rare diatribe da bar.
Ed è passato tanto tempo.
Poche idee ma tanta meschinità.
Certo, si vide di tutto.
Tuttavia, anche in quel momento, emerse puntuale una nota che sarebbe andata ad aggiungersi alle tante analoghe altre della storia e della leggenda.
Nel senso che quello spettacolo da circo, già capitato molti anni prima, venne ad aggiungersi ai palinsesti della vergogna.
E fu infatti ribadita più e più volte una di quelle superficiali osservazioni che riemergevano allora e sempre riemergono nei momenti in cui si galleggia in un mare di - ehm - difficoltà.
Appunto, come ora.
Va', nuotiamo.
Ma qualcuno dice ancora oggi, agitandosi tra i flutti, che i vari Salvini e Renzi fecero anche cose buone. 
L'avevamo già sentita 'sta cosa delle "cose buone".
E sono pensieri in fondo corretti tra una boccata e l'altra di acqua salata. Sempre che sia acqua.
Ma no, non c'è da stupirsi, perché qualcosa di buono - loro malgrado - la fecero veramente. Cioè, qualcosa sfuggì loro di mano, perché di testa e sopratutto di tasca nulla avrebbero lasciato a nessuno.
Come buchi neri prima dei ripensamenti di Hawking.
Ma una cosa buona appunto ci fu, fecero capire a molti milioni di italiani quanto fossero babbei molti altri milioni di italiani. Oggi nuotano, nuotiamo tutti insieme.
Sfortuna volle che non lo fecero capire a loro, ai babbei, una strepitosa maggioranza.
Vabbè, non ci fu il tempo.
Era solo il 2019.
E la riva è ancora lontana, nuotiamo.