mercoledì, luglio 20, 2005

"I need help"

La situazione non sta migliorando in nulla per il giovane blogger Sohrab di Kabul. Poichè non esistono situazioni che possano a priori essere prese alla leggera, ricopio di seguito la nota al post datato 19 luglio di Sohrab Kabuli. Il messaggio è piuttosto enfatico, ma, come mi è stato ripetutamente precisato, conosciamo molto poco la situazione sul posto.
«NOTE: I will also write a clarification soon about receiving death threats from B.B.C journalist. How he is going to reveal my identity to warlords that he may connected. But i will keep update here to show that i am still alive and not killed yet. I will keep up to date here until i am alive, if you see that this page is not in update any longer; believe that Sohrab kabuli is not alive any longer to update his "shared pains". To show how stubborn i am about my freedom of speech i will keep upgrading here with the news from B.B.C a giant media company. Before going to death i want to bring my voice to the world if any humanitarian organizations have the humanity sense to safe me. I want to bring my voice to all bloggers that an Afghan blogger from long distance but close heart and kindly asking for help».
Ricopio infine qui il lapidario messaggio postato su questo blog da Sohrab alle 7.37 am (4:37 PM ora italiana): «Afghanlord said... Dear Pipistro, I need help!» Prego chiunque abbia un riferimento sicuro o perlomeno affidabile a Kabul di comunicarmelo.

[v. aggiornamenti nei commenti]

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Pipi, per me stai facendo un gran lavoro.
Con ammirazione.
Nico

pipistro ha detto...

Ultime da Afghan Lord, 22 luglio, 18:39 ora italiana.
Sohrab mi ha parlato dell'incontro con il Direttore BBC di Kabul. Dalla sua descrizione si percepisce da parte della BBC locale una certa tendenza a far finire tutto a "tarallucci e vino" (evidentemente si usa anche in Afghanistan), senza alcuna garanzia sulla sicurezza del giovane blogger. In ogni caso le indagini della Corporation sarebbero tuttora in corso. Alcuni amici del web hanno suggerito al blogger di interessare della vicenda il MI5, iniziativa sulla quale (anche in relazione ai compiti specifici dei servizi inglesi) gli ho evidenziato qualche mia perplessità. In ogni caso l'agenzia britannica per ora non si è fatta viva. Sohrab comunica che non è nello spirito per scrivere e dice di aver messo sul suo blog in farsi l'ultimo post fino a che la situazione non sarà cambiata. Ringrazia e invita a mantenere alta l'attenzione per dimostrare pubblicamente che non è stato lasciato solo.

pipistro ha detto...

Di seguito uno stralcio dell'ultimo post di Sohrab Kabuli (Afghan Lord) datato 25 luglio e il brevissimo commento che ho lasciato stamane sul suo blog.

« ...Ho scritto una quantità di articoli critici sulla mancanza di sicurezza a kabul, sui rapimenti, gli ostaggi, ho coperto la questione islamica, le condizioni di vita delle donne in Afghanistan, di cui soffrono tuttora, e ancora la religione, i signori della guerra infiltrati tra le autorità, il governo di Karzai, la misura delle libertà: libertà di espressione, di pensiero, e ancora il disastro dell'aereo KAM [...] A Kabul, capitale dell'Afghanistan, dove della sicurezza si occupano apparentemente le truppe USA e le forze armate internazionali, tre membri dell'ONU sono stati rapiti, Clementina Cantoni, un'italiana che lavorava negli aiuti, [è stata] rapita in pubblico, bambini pure rapiti e non uno o due ma decine. Pensate che un giornalista indipendente come me, che va fuori tutti i giorni, sarebbe più al sicuro degli stranieri e di quelli che hanno speciali body-guards per scortarli e difenderli in ogni momento?? Attendo di ricevere i risultati delle indagini della BBC».
[posted by Sohrab Kabuli Afghan LORD, 3:53 AM]

«Ciao Sohrab, siamo contenti di vedere che stai postando di nuovo. Non vediamo l'ora di leggere una dichiarazione della BBC, benchè non sia chiaro come la Corporation o chiunque potrebbe impedire a chicchessia di mostrare in qualsiasi modo il tuo nome in pubblico. Così direi che più ti mostri in rete più sei al sicuro. Nel frattempo deve essere chiaro e tutti devono avere presente che l'intera blogsfera sta seguendo il problema ...^^v^^ »
[pipistro | Homepage | 07.26.05 - 10:46 am | # ]

pipistro ha detto...

Apprendo da Sohrab le ultime, 28 luglio, 7:53 ora italiana

La BBC ha rilasciato a Sohrab Kabuli una lunga dichiarazione sui risultati delle loro indagini in relazione alle minacce ricevute dal blogger afghano, con specifico riferimento all'incontro intrattenuto giorni fa tra i dirigenti degli uffici BBC di Kabul e il medesimo giovane titolare del blog "Afghan Lord".

La vicenda si è rivelata non proprio lineare ed è naturalmente complicata dall'ansia della BBC di non ammettere fatti o conferire spessore a sospetti che possano essere per essa definitivamente pregiudizievoli.

In concreto, lasciando perdere molte altre questioni collaterali da approfondire:
- La BBC ha [r]assicurato Sohrab che non è sotto la minaccia di alcuna parte della BBC.
- La BBC ha confermato a Sohrab di non aver trovato prova di comportamenti minacciosi nei suoi confronti da alcun membro dello staff della BBc.
- La BBC ha chiarito che tali comunicazioni o condotte contravverrebbero alle linee guida della BBC e sarebbero inaccettabili se provenissero da qualsiasi membro dello staff della BBC.
- La BBC ha assicurato a Sohrab che non rivelerà la sua reale identità.

Sotto il profilo pratico, l'ultima dichiarazione è la più importante, possiamo infatti esser certi che la BBC farà del suo meglio per evitare che "chiunque" graviti nel suo staff riveli l'identità di Sohrab, col rischio di dover fronteggiare in prima persona una qualche responsabilità.

Non penso che sia finita qui e alcuni dei timori del giovane blogger sono in verità allo stato ben difficilmente ovviabili in Afghanistan (laddove l'autorità giudiziaria e di polizia devono essere qualcosa di molto più labile e poco affidabile di quanto possiamo noi immaginare), ma mi sembra per il momento un discreto risultato.

pipistro ha detto...

Di seguito il commento che ho postato sul blog Afghan Lord in merito alla dichiarazione ufficiale della BBC e con riferimento alle spiegazioni fornitemi da Sohrab. Mi sembra che la situazione per ora sia di stallo, la BBC diplomaticamente e accuratamente indirizzata ad evitarsi problemi riconosce poco ma almeno le minacce sono finite.

«Venendo velocemente al punto è ovvio che la BBC sta seguendo passo passo ogni singola parola che i loro consulenti e assistenti legali dicono di usare nelle sue dichiarazioni. Così la BBC non riconoscerà mai la sua responsabilità o la sua colpa, se ne ha una, e non dirà mai di aver trovato qualcuno del suo staff che si comporti in modo diverso dal migliore possibile, fino a che una indagine ufficiale (giudiziale) non rinvenga prove circostanziate contro qualcuno.

Essi stanno cercando di dare la colpa a Sohrab in relazione a passate relazioni personali intercorse con alcuni membri del loro staff, così che uno possa pensare che le minacce sono state fatto per ragioni personali ("L'indagine ha rivelato che Mr Kabuli è stato un frequente visitatore degli uffici di Kabul della BBC. Egli è ben conosciuto ai membri dello staff ecc. ecc.").
Il fatto non è così rilevante perchè è sicuro che essi non possono permettere ad alcun loro impiegato di usare l'IP e il server della Corporation per farsi i fatti suoi, per vendetta o in altro modo.

Allo stesso tempo sembra che la BBC sia stata in qualche modo costretta a dichiarare che "sta operando per migliorare la sicurezza dei suoi edifici e accessi alle aree di lavoro e assicurare che estranei al personale della BBC non abbiano accesso incontrollato ai suoi computer".
In questo modo stanno lanciando qualche sospetto su Sohrab ma allo stesso tempo stanno facendo sapere a tutti che:

1) la sicurezza dei loro edifici e dei loro computer non è efficace;

2) se l'identità di Sohrab dovesse essere rivelata essi sanno che dovranno forse fronteggiare qualche genere di responsabilità.


Così penso che essi faranno del loro meglio per far sì che questo non accada mai.

Infine direi che la BBC non ha alcuna ragione (o perlomeno non c'è una traccia in merito) per lascirare che qualcuno del suo staff si comporti come un idiota e minacci un blogger o chicchessia sulla rete per ottenere che egli smetta di postare le sue opinioni sulla politica afghana e simili. Per la semplice ragione che un blogger è in grado di far conoscere all'intero mondo internet il problema in pochi minuti, solo sedendosi per un attimo e usando la tastiera».