lunedì, luglio 04, 2005

Minacce a un blogger di Kabul

Sembra che qualcuno, abusando di un indirizzo IP della BBC, stia minacciando da giorni un giovanissimo blogger di Kabul. Trascrivo dal blog Afghan Lord alla data di oggi.

«Domenica, 3 luglio 2005
Da una settimana ricevo messaggi di minaccia alla mia sicurezza personale da un giornalista della BBC di Kabul e non potrò continuare ad aggiornare questa pagina per qualche giorno. Ho trovato il suo indirizzo informatico (IP), ho fatto una ricerca con quell'IP tramite tracking (IP tracer) e ho trovato i seguenti risultati: indirizzo IP 132.185.144.120 - England - London - UK - British Broadcasting Corporation. Sono spaventato e di pessimo umore. Contatti: afghanlord@yahoo.com - kabuli_2005@yahoo.com Il mio blog in farsi: http://kabul2.blogsky.com "Shared Pains" è vincitore del premio per la libertà di espressione con altri sette selezionati tra altri 60 nel mondo, vedi su Reporters Without Borders. Postato da Sohrab Kabuli Afghanlord, 11:32 PM».


Il blog in farsi "Shared Pains" del giovanissimo blogger Sohrab Kabuli è citato dalla stessa BBC al seguente link.

Aggiornamento del 4 luglio 2005.

Ricevo da Sohrab Kabuli e giro a tutti.

«Ho preso questi messaggi dall'archivio del mio weblog (http://kabul2.blogsky.com - ndr è in farsi). Un certo Mr ******* (nome e cognome), che ha di recente sconvolto la mia vita, è entrato nel mio blog con le seguenti specifiche: vero nome, indirizzo del suo blog, indirizzo e-mail ed IP.
Dopo un paio di mesi, Mr *****, ha messo un nuovo messaggio nel box del mio blog ma con lo pseudonimo "Io ti conosco" ("meshnasamat" in farsi), mentre tutte le altre specifiche indicavano essere la stessa persona. Questa volta Mr. ***** mi scriveva le parole più sporche e disgustose. All'inizio provvedevo a cancellare i messaggi uno dopo l'altro. Oggi sta minacciando di pubblicare presto il mio vero nome, e aggiunge: "I tuoi giorni sono finiti. Smettila di scrivere ulteriormente". Ora sono in una situazione comprensibilmente dura. Come risultato dei miei pungenti commenti politici sulla situazione sento la mia vita personale in pericolo ...».


A titolo di esempio, ricopio il testo del messaggio ricevuto dal personaggio di cui sopra (IP corrispondente a Mr. *****) sotto lo pseudonimo "Io ti conosco", che Sohrab Kabuli ha tradotto dal farsi all'inglese.

«Have you scared a lot? So timid you are. You are exactly like a wounded dog. Do you think I do not know you? You are the one who once used to grow longer hair. You are the one, whose last three digits of mobile number end with 033. Aren't you? You are the one who once used to work with the InterNews, and you are still working. Aren't you? Do not so disappointedly shake your hands and feet. Your work has come to its end. I will very soon disclose your dirty name. filths like you do not have any place in this land. You have to be buried in a muck grave. You and your complexes should be buried under debris of stone and clay. There were a number of people like you, who did not remain alive. They were all buried in graves. You have to be taken off from this land so that better human beings could take your place. For, you are dirty».

Ragionevolmente riterrei che Mr. ****** che si presenta utilizzando il nome e cognome di un giornalista della BBC, con l'indicazione di un sito web e un indirizzo e-mail corrispondenti e prosegue nei suoi minacciosi sproloqui abusando di un IP che appartiene apparentemente alla medesima BBC, sia un usurpatore, millantatore e mitomane. I suoi dati sono stati comunicati alla BBC per le verifiche del caso ma non mi risulta che allo stato la British Broadcasting Corporation si sia fatta viva.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Non penso sia il caso di preoccuparsi, sarà il solito mitomane da web che si diverte a vedere le reazioni delle sue vittime alle sue provocazioni e minacce... E poi sarebbe un giornalista della BBC? Per quale motivo un giornalista inglese dovrebbe farlo? Oltretutto il suo blog mi sembra piuttosto equilibrato, non vedo chi ne guadagnerebbe da queste minacce.

pipistro ha detto...

Vero, ma il clima di Kabul non deve essere per nulla rassicurante.

Anonimo ha detto...

«Monitorizzare»?
Se è un neoligismo, Evdea, continuo a preferire l'orredo monitorare che mi ha l'aria di consumare meno benzina...
Simpatizzo col blogger di Kabul.
Tito

Anonimo ha detto...

Pi, ti ho rubato il post....mi sembrava il caso, qualsiasi sia la natura delle minacce, di divulgare il più possibile la notizia.
Anche se la "platea" del mio blog non è delle più estese :)

pipistro ha detto...

Ricopio, ovviamente con riserva, il messaggio a firma Richard Sambrook (nel caso sarebbe il Director, BBC World Service and Global News Division) che compare oggi tra i commenti all'accorato appello di Sohrab Kabuli.
«The BBC is treating this allegation seriously. We are conducting an urgent investigation both in London and in Kabul to ascertain whether the e-mails came from the BBC. We are clear that such a communication would be unacceptable if it came from any BBC staff member and would contravene BBC guidelines. We will communicate the results of our investigation as soon as we have reliable information.
Richard Sambrook | 07.05.05 - 6:01 am | #»

Attendiamo notizie certe sulla genuinità di questo messaggio e sugli esiti degli accertamenti che si assume siano stati intrapresi dalla BBC.

pipistro ha detto...

6 luglio. Il nostro co-blogger afghano mi comunica che la provenienza del messaggio da Richard Sambrook della BBC è corretta. La British Broadcasting Corporation sarebbe quindi intervenuta ai massimi livelli e starebbe indagando sulla pur sempre possibile provenienza dei messaggi di minaccia da parte di alcuno del loro staff. Si possono ora leggere i testi, in inglese e farsi, di tutti i messaggi minacciosi ricevuti da "Sohrab kabuli" su Global Voices (link) che ha nel frattempo pubblicato una lunga intervista del giovane blogger (link). Suggerisco di leggerla tutta e traduco qui solo un paio di punti, tra i tanti interessanti, in ispecie in merito al blog che Sohrab pubblica in lingua farsi.
«D: chi ti legge?
R: come sapete tre paesi parlano in farsi: l'Afghanistan, l'Iran e il Tajikistan. Ho lettori da queste tre nazioni. Sfortunatamente non ho molti lettori dall'Afghanistan perchè non c'è internet. Per prima cosa non abbiamo energia elettrica e se ce l'abbiamo è solo per specifiche zone di Kabul. Seconda cosa, la gente non sa molto di computer e di internet. SOno sicuro che i pochi internet cafe che funzionano nelle diverse zone della città non hanno abbastanza clienti. Il costo è troppo alto. Per esempio, per un'ora chiedono 100 Afg = 2 US dollar. Una persona che non dispone di un reddito di un penny al giorno come può pagare questa somma? Vivere è molto difficile qui. La gente lotta per salvarsi dalla fame. Se venite a Kabul potete vedere centinai di persone buttate per le strade a chiedere la carità. I paesi esteri sovvenzionano le ONG e le ONG fanno capo ai signori della guerra che ieri uccidevano gente innocente ma ora controllano le ONG con l'aiuto dei fondi esteri [...]
D: Come può un blog in farsi come il tuo dare una mano a risolvere le inadeguatezze dei media afghani?
R: Decisamente parecchio! Il mio blog ha più di 500 visitatori al giorno ma un quotidiano a Kabul non ha più di 200 lettori. Un giornale pubblicato ora nella capitale sta copiando i miei post quotidianamente senza chiedermi il permesso. Alcune volte cancellano parti del mio articolo e pubblicano il loro giornale senza timore. Tutti i quotidiani [qui] traggono i loro articoli e le notizie dai siti web e dai blog [...]».