domenica, aprile 09, 2006
Senza la base
«The official inquiry into the 7 July London bombings will say the attack was planned on a shoestring budget from information on the internet, that there was no 'fifth-bomber' and no direct support from al-Qaeda, although two of the bombers had visited Pakistan. The first forensic account of the atrocity that claimed the lives of 52 people, which will be published in the next few weeks, will say that attacks were the product of a 'simple and inexpensive' plot hatched by four British suicide bombers bent on martyrdom. Far from being the work of an international terror network, as originally suspected, the attack was carried out by four men who had scoured terror sites on the internet. Their knapsack bombs cost only a few hundred pounds, according to the first completed draft of the government's definitive report into the blasts ...». L'Observer ci riferisce in sostanza che una commissione britannica ha determinato che non ci sono legami tra al-Qaeda e gli attentati terroristici del 7 luglio 2006 a Londra. Gli attacchi alla metropolitana della capitale d'oltre manica sono stati realizzati da quattro attentatori britannici che non facevano parte di alcuna rete terroristica internazionale. Con l'ausilio di scarsi mezzi, poche centinaia di sterline, i quattro si sono documentati sulla rete e hanno dato corso al folle scampolo suicida della loro personale jihad. I risultati dei lavori della Commissione saranno resi pubblici nelle prossime settimane, ma solo quando tutta questa pantomima sarà finita, molti e a tutti i livelli dovranno giustificare il loro operato. Affogheremo quindi negli scarica barile generali e la disperata caccia alle fonti originali delle informazioni degli ultimi 5 anni sarà coperta da un velo di superficiale arroganza da parte dei nostri rappresentanti e dei loro interessati tirapiedi. Mai ci comunicheranno con chiarezza e ufficialmente, superando il ridicolo delle loro stesse parole, come è stata costruita e perchè è stata alimentata una delle più assurde, tragiche burle della storia. Non è nuova su questo blog la critica a chi ha voluto limitare l'idea di al-Qaeda ad un fenomeno "associativo" eventualmente localizzato (in Afghanistan, Pakistan, Iraq, Palestina o altrove) dovendo questi soloni ben sapere che il farlo, da un lato avrebbe fornito un alibi per sparare sul mucchio, dall'altro non avrebbe consentito di andare alla radice del problema. Si ripete da tempo quanto sia intuitivo che oggi chiunque abbracci una certa ideologia è in grado di ottenere - via rete e telecomunicazioni - l'accredito, il viatico e l'appoggio di chiunque altri, anche dall'altra parte del mondo, trovi vantaggioso enfatizzare il proprio limitato potere usufruendo così della amplificazione quasi esclusivamente mediatica del proprio raggio d'azione. Sotto questo aspetto il disinvolto pecorume nazionale e qualche esagitato neo fondamentalista stanno facendo un vero piacere a chi ha abbracciato la folle idea di una guerra di civiltà, facendo sì che si perdano di vista i motivi per cui la "base", l'ideologia, il fondamento di questo proposito suicida, ha attecchito e trovato nutrimento. E conseguentemente si sono trascurate le strategie per contrastare le motivazioni del disagio globale, il nascere e lo sviluppo dei focolai della violenza. Non si combatte una ideologia con i missili, né con i rastrellamenti indiscriminati. Anzi, con quei sistemi le si fornisce la base. E con essa la linfa vitale, la propaganda gratuita, la manovalanza disperata.
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