giovedì, marzo 08, 2007

Donne e violenza in Afghanistan

«Non solo ora, ma da molti anni, specialmente nel periodo oscuro dei Taliban, le donne afghane soffrono per le violenze cui sono sottoposte. Violenze non solo fuori casa, ma anche tra le loro stesse mura. Gli uomini afghani le vedono come cose proprie, cose che posseggono per averle comprate. In Afghanistan le donne sono tenute completamente al di fuori dalla vita quotidiana, ciò che i loro mariti credono è diverso da quello che pensano gli uomini occidentali. Qualche volta gli uomini afghani picchiano le loro mogli per nulla, solo perchè piace loro mostrare potere e rabbia nei confronti dei membri della famiglia. Quando si sentono di picchiare le loro mogli lo fanno e basta. Molti genitori danno in spose le figlie a uomini abbienti di sessanta o settant'anni. La terribile storia di una sposa di quattro anni, a Kandahar, è solo un esempio tra mille. Molti genitori vendono le figlie come se fossero cose, senza curarsi di dove andranno e di che cosa sarà di loro. Circa il 57% delle ragazze afghane si sposa prima dell'età legale di 16 anni; il 60% - 80% dei matrimoni è forzato. Secondo un reporter, l'anno scorso sono state incarcerate centinaia di donne e che nei carceri femminili le donne vengono sempre stuprate, ha detto che una di queste donne gli ha confidato che l'altra notte cinque soldati armati di Kalashnikov l'hanno portata fuori dalla cella e l'hanno stuprata nella loro postazione. Una ricerca dell'UNIFEM ha rivelato che l'80% delle violenze è commesso da un familiare, il marito, il padre, un fratello, un figlio. Il rapporto dice che il 10% degli abusi è commesso da donne. L'anno scorso, in Afghanistan, un uomo ha scambiato la sua ragazzina con un cane. A decine sono vendute per non più di mille dollari l'una. La situazione delle donne afghane peggiora di giorno in giorno, non solo nella società, ma soprattutto all'interno delle mura domestiche». (Sohrab Kabuli su Afghan Lord)

[Ringrazio Sohrab per questo post, dedicato all'8 marzo in Afghanistan in Italia e dovunque].

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bel post, pipistro, e bel Blog.

Peccato che di Blog in Blog non si riesca mai a costruire una 'linea editoriale', un percorso comune e condiviso tra Blog (e bloggers) di tutto il mondo impegnati nello stesso momento sullo stesso argomento in mille lingue diverse, con mille punti di vista diversi.

E pensare che non sarebbe poi così difficile...
r.