Gideon Levy ci riferisce il dettagliato racconto di Luwaii Ashqar, 30 anni, arrestato per presunti delitti di "terrorismo" ma senza una formale accusa e torturato fino alla paralisi nelle carceri dello Shin Beth per essere infine condannato, tempo dopo, a 14 mesi di prigione per favoreggiamento e uso di un documento falso. Da una sedia a rotelle il racconto di Luwaii Ashqar è letteralmente sconvolgente. E sconvolgenti sono molti dei talkback all'articolo del quotidiano israeliano per la becera ed astiosa ignoranza che tutto giustifica in virtù dell'odio montato su un fasullo pericolo esistenziale. Mentre l'avvocato Dershowitz, in qualità di autoreferenziato paladino dei diritti umani, nello sforzo di giustificare anche questo aspetto criminale dell'unica sedicente democrazia del medioriente prende ufficialmente posizione a favore della tortura e taluni rappresentanti del nostro Paese, privi del senso della vergogna e del ridicolo, si crogiolano agli ufficiali sorrisi di una dirigenza israeliana al meglio egoista o più spesso corrotta, ma sempre aguzzina, le poche urla di disperazione per la barbara deriva intrapresa dallo Stato Ebraico - da chiunque provengano, anche e soprattutto dal suo interno - rimangono inascoltate. Chi saranno, in futuro (e questa volta davvero consapevoli, perchè documentati) i "willing executioners" immaginati da Goldhagen? E in Europa quanti nostri benedicenti spettatori, disinteressati, in mala fede o semplicemente ignoranti, pagheranno per la patologica e tremebonda omertà regalata, da uno scranno occupato indegnamente, alla gente di Palestina e di Israele ed alla nostra gente in cambio del mandato ricevuto?
giovedì, giugno 21, 2007
Ora sei paralizzato, come ti avevamo promesso
Gideon Levy ci riferisce il dettagliato racconto di Luwaii Ashqar, 30 anni, arrestato per presunti delitti di "terrorismo" ma senza una formale accusa e torturato fino alla paralisi nelle carceri dello Shin Beth per essere infine condannato, tempo dopo, a 14 mesi di prigione per favoreggiamento e uso di un documento falso. Da una sedia a rotelle il racconto di Luwaii Ashqar è letteralmente sconvolgente. E sconvolgenti sono molti dei talkback all'articolo del quotidiano israeliano per la becera ed astiosa ignoranza che tutto giustifica in virtù dell'odio montato su un fasullo pericolo esistenziale. Mentre l'avvocato Dershowitz, in qualità di autoreferenziato paladino dei diritti umani, nello sforzo di giustificare anche questo aspetto criminale dell'unica sedicente democrazia del medioriente prende ufficialmente posizione a favore della tortura e taluni rappresentanti del nostro Paese, privi del senso della vergogna e del ridicolo, si crogiolano agli ufficiali sorrisi di una dirigenza israeliana al meglio egoista o più spesso corrotta, ma sempre aguzzina, le poche urla di disperazione per la barbara deriva intrapresa dallo Stato Ebraico - da chiunque provengano, anche e soprattutto dal suo interno - rimangono inascoltate. Chi saranno, in futuro (e questa volta davvero consapevoli, perchè documentati) i "willing executioners" immaginati da Goldhagen? E in Europa quanti nostri benedicenti spettatori, disinteressati, in mala fede o semplicemente ignoranti, pagheranno per la patologica e tremebonda omertà regalata, da uno scranno occupato indegnamente, alla gente di Palestina e di Israele ed alla nostra gente in cambio del mandato ricevuto?
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