venerdì, marzo 31, 2006
Abdul Rahman, un parere da Kabul
Sohrab Kabuli (il blogger Afghan Lord) esprime un particolare punto di vista sulla vicenda dell'apostata afghano Abdul Rahman che, scampato ad una possibile condanna a morte del tribunale della Sharia, ha ottenuto in questi giorni asilo politico in Italia. «Se questa vicenda fosse andata avanti ancora per una settimana sarebbe diventata un altra questione controversa come quella delle vignette danesi [...] Che necessità c'era di portare la Bibbia in strada e mostrare a tutti che sei diventato cristiano? Abbiamo indù e cristiani nel Paese, che vivono pacificamente. I cristiani hanno chiese nella capitale [Kabul] e sono certo che il governo lo sa. Abdul Rahman ha vissuto per tanto tempo in Pakistan ed era noto come fondamentalista in passato. Aveva lavorato per i mujahidin e combattuto contro l'Unione Sovietica. Molti hanno detto che era accusato di spionaggio per l'ISI. E' certo per questa gente che egli era un membro attivo del Jamiat Islami Party condotto da Ahmad Shah Masud, un signore della guerra (un "Warlord" che ha ampiamente distrutto la città di Kabul) assassinato da un sospetto terrorista proprio una settimana prima dell'11 settembre 2001. Negli ultimi anni Abdul Rahman era vissuto in Germania poi la sua richiesta di asilo era stata rifiutata ed era stato rimpatriato l'anno scorso. Abdul Rahman è uscito dal Paese ma ha causato molta tensione che non cesserà facilmente».
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