venerdì, gennaio 28, 2005

Il giorno della memoria

Se togliessimo per una volta le etichette dalle pagine più vergognose della nostra storia forse non sarebbe un male.Personalmente mi sento di ricordare la Shoah anche e soprattutto come criminale e sistematico sterminio di sei milioni di persone più che di sottolineare la folle bandiera nazista che l'ha ideata e l'assurda e teorica componente razziale posta alla sua base. Laddove da una lato la "bandiera" e dall'altro la "razza" (in senso stretto) e la "religione" (il motto allucinato e blasfemo "Dio è con noi" che sembrerebbe far presa - assai fuori luogo - anche nel 2000) hanno una limitata rilevanza e non costituiscono una discriminante oggi più importante di quella, effettiva, della valutazione ed accaparramento delle risorse posti a base dei massacri che ancora si possono verificare e si verificano a tutte le latitudini.Quanto ai minus habens che ancora si fregiano dei simboli di quella e di altre vergogne, è inutile spiegare le cose al ragazzetto vestito di pelle nera quando lo si è tenuto per anni affrancato - "poverino" - anche dalla semplice rappresentazione di quegli orrori, mentre sarebbe stato meglio fargli toccare con mano e a fondo la lurida e nauseante realtà di quei fatti e derivarne che il simbolo di quello scempio - una croce uncinata - non può essere esibito come il gagliardetto della squadra del cuore e costituisce viceversa la ingiustificabile celebrazione del lato più sporco dell'uomo.

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