lunedì, gennaio 30, 2006
Già visto
[Déjà vu, di Uri Avnery, su Gush Shalom del 28 gennaio 2006] «SE ARIEL Sharon non fosse stato in coma profondo, sarebbe saltato dal letto per la gioia. La vittoria di Hamas soddisfa le sue più ardenti speranze. Per un anno intero ha fatto tutto il possibile per minare Mahmoud Abbas. La sua logica era del tutto evidente: gli americani volevano che lui negoziasse con Abbas. Tali negoziazioni avrebbero inevitabilmente portato ad una situazione che lo avrebbe costretto a cedere quasi tutto il West Bank. Sharon non aveva intenzione di farlo. Voleva annettere circa metà del territorio. Così doveva liberarsi di Abbas e della sua immagine da moderato. Durante l'ultimo anno, la situazione dei palestinesi era peggiorata di giorno in giorno. Le operazioni connesse all'occupazione rendevano la vita normale e il commercio impossibili. Gli insediamenti nel West Bank crescevano continuamente. Il muro, che taglia circa il 10% del West Bank era vicino al completamento. Non erano stati rilasciati prigionieri importanti. Lo scopo era imprimere nella testa dei palestinesi che Abbas è debole ("un pollo senza penne", come diceva Sharon) e non può ottenere nulla e che offrire la pace e osservare il cessate il fuoco non porta da nessuna parte. Il messaggio ai palestinesi era chiaro. "Israele capisce solo il linguaggio della forza". Ora i palestinesi hanno messo al potere un partito che parla questa lingua. PERCHE' HA VINTO Hamas? Le elezioni in Palestina, come quelle tedesche, consistono di due parti. Metà dei membri del parlamento sono eletti con liste dirette (come in Israele), l'altra metà sono eletti individualmente nei loro distretti. Questo dà ad Hamas un enorme vantaggio. Nelle elezioni a liste dirette, Hamas ha vinto con una lieve maggioranza. Questo suggerirebbe che per quanto riguarda la generale linea politica la maggioranza non è lontana dalle posizioni di Fatah, due stati e pace con Israele. Molti dei voti dati ad Hamas non hanno a che vedere con la pace, la religione e il fondamentalismo, ma con la protesta. L'amministrazione palestinese, condotta quasi esclusivamente da Fatah, è infettata dalla corruzione. L'uomo della strada sente che chi lo governa non si cura di lui. Fatah era anche rimproverata per la terribile situazione creata dall'occupazione. Inoltre, la gloria dei martiri e l'indomita battaglia contro l'esercito israeliano, immensamente superiore, ha accresciuto la popolarità di Hamas. Nelle elezioni personali individuali, la situazione di Hamas era addirittura migliore. Hamas aveva candidati più credibili e non toccati dalla corruzione. L'organizzazione del partito era molto superiore, i suoi membri molto più disciplinati. In ogni distretto c'erano parecchi candidati di Fatah in competizione fra loro. Dopo la morte di Yasser Arafat, non c'è un leader più forte e capace di imporre l'unità. marwan Barghouti, che avrebbe potuto forse fare questo lavoro, è detenuto in una prigione israeliana, un altro grande regalo di Israele ad Hamas. La GENTE CHE crede alle cospirazioni può asserire che tutto questo faccia parte di un piano deviante di Israele. Alcune persone addirittura credono che Hamas sia stato un'invenzione di Israele dall'inizio. Il che è, naturalmente, una grossa esagerazione. Ma è davvero il caso che negli anni prima della prima intifada, l'organizzazione islamica era il solo gruppo palestinese che aveva praticamente campo libero nei territori occupati. La logica era questa: il nostro nemico è l'OLP. Gli islamisti odiano l'OLP secolare e Yasser Arafat. Così li possiamo usare contro l'OLP. Per di più, mentre tutte le istituzioni politiche erano ostracizzate ed anche i palestinesi che lavoravano per la pace erano arrestati per aver condotto attività politica illegale, nessuno poteva controllare quello che succedeva nelle moschee. "Fino a quando pregano non sparano" era l'innocente opinione dei comandanti dell'esercito israeliano. Quando esplose la prima intifada, alla fine del 1987, questo si rivelò sbagliato. Hamas era formato in parte da combattenti della Jihad Islamica. In breve tempo Hamas divenne il nucleo della resistenza armata. ma per quasi un anno i servizi di sicurezza israeliani non agirono contro di esso. Poi la politica cambiò e lo Sceicco Ahmed Yassin, il leader spirituale, venne arrestato. Tutto questo accadde più attraverso la stupidità che tramite un piano d'azione. Ora il governo israeliano è fronteggiato dalla dirigenza di Hamas democraticamnte eletta dal popolo. ED ORA? Bene, un forte senso di déjà vu. Negli anni 70 e 80 il governo israeliano dichiarò che non avrebbe mai negoziato con l'OLP. Sono terroristi. Hanno uno statuto che persegue la distruzione di Israele. Arafat è un mostro, un secondo Hitler. COsì, mai, mai, mai --- Alla fine, dopo molto spargimento di sangue, Israele e l'OLP si riconobbero l'un l'altro e furono firmati gli accordi di Oslo. Adesso ascoltiamo di nuovo la stessa musica. Terroristi. Assassini. Lo statuto di Hamas persegue la distruzione di Israele- Non negozieremo mai, mai, mai con loro. Tutto questo è assai benvenuto per il partito Kadima di Sharon, che apertamente persegue l'annessione unilaterale dei territori ("stabilendo unilateralmente i confini di Israele"). Aiuteranno il Likud e i falchi del Labor, il cui mantra è "non abbiamo un partner per la pace", intendendo - all'inferno la pace. Gradualmente il tono cambierà. Entrambe le parti e pure gli americani verranno giù dall'albero. Hamas dichiarerà che è pronto per negoziare e troverà qualche motivazione religiosa per questo. Il governo israeliano (probabilmente capeggiato da Ehud Olmert) si inchinerà alla realtà e alla pressione americana. L'Europa dimenticherà i suoi ridicoli slogan. Alla fine tutti converranno sul fatto che una pace in cui Hamas è un partner è meglio di una pace solo con Fatah. Preghiamo perchè non sia sparso troppo sangue prima di allora».
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