domenica, gennaio 22, 2006
Un ponte ...
Il reporter americano Micah Garen è stato rapito da militanti sciiti il 13 agosto 2004 e rilasciato il 22 agosto 2004. Il suo nome è stato associato ad un filmato giudicato inverosimile dalle autorità italiane su una operazione in cui i soldati italiani di Nassiriya avrebbero preso di mira un'autoambulanza, uccidendone quattro occupanti, tra cui una donna incinta. I rapitori di Garen avrebbero apprezzato questo reportage e provveduto di seguito al rapido rilascio dell'ostaggio. Micah Garen è stato intervistato da Amy Goodman di Democracy Now il 20 gennaio 2006, in occasione del sequestro di Jill Carroll. Di seguito, le parole di Garen sul video dell'autoambulanza. AMY GOODMAN: Puoi parlarci del ruolo di un reportage che tu hai fatto proprio prima del tuo sequestro, proprio prima del tuo rapimento, sui militari italiani in Iraq? MICAH GAREN: Sì, Questo è molto importante, e ancora, questo va al cuore del, sai, dei giornalisti e del perchè il loro lavoro è importante ed è rispettato laggiù. Una settimana prima del mio rapimento gli italiani erano impegnati in normali scaramucce con l'esercito del Mahdi a Nassirya. E una notte, a tarda notte durante alcuni combattimenti, avevano riferito che c'era stato un attentato con un'autobomba contro una delle loro posizioni e che quattro persone erano state uccise. E quando ho letto il rapporto italiano ho pensato "Che strano. Da quando un'autobomba è riempita di gente?". Così sono andato fuori ad investigare e ho scoperta che c'era stata un'autoambulanza ad essere colpita e cinque civili iraqeni, compresa una donna incinta, erano stati uccisi. E io ho riferito questo a RAI2, che è un'agenzia italiana di notizie e questo ci ha dato un sacco di problemi. Gli italiani erano molto arrabbiati con noi. Ed io fondamentalmente dovevo andarmente. Ero stato alla base come posto per rimanere a Nassirya e mi hanno buttato fuori. Ed era proprio ...era proprio una situazione orribile. E poi, quando sono stato rapito, i sequestratori hanno saputo che avevo riportato questa storia, perchè chiunque a Nassirya sapeva che avevo riportato la storia. E quello veramente fece la differenza nel caso. Essi capirono che io non ero, come pensano di ogni reporter, uno strumento della coalizione, essi capirono che ero veramente lì perchè sono preoccupato degli iraqeni e della loro situazione. E, sapete, noi riuscimmo veramente a parlare con una delle guardie ad un punto in merito a questa storia e lui --all'inizio non ci credeva. Ha detto "Perchè un reporter occidentale riferisce questo?". E allora controllarono e dissero "Oh , questo è veramente interessante". E io penso che quello, ciò che è così importante è là dove c'è tanta diffidenza. E penso, sai, tutto quanto la gente può fare per mettere un ponte per colmare questo divario è molto importante". Nel frattempo, il 20 agosto 2004, venivano rapiti e subito inspiegabilmente uccisi Ghareeb ed Enzo Baldoni. E' difficile allontanare il sospetto che le incaute parole di Garen sull'operazione italiana a Nassirya, reiterate sino ad oggi, abbiano potuto giocare un qualche ruolo nella vicenda. Si potrebbe infatti pensare che in questo caso il ponte di cui parla il reporter americano sia stato edificato su un reportage ed un successivo racconto quantomeno disinvolti, ma recepiti come verità rivelata dai sequestratori. E questo ponte sia infine malauguratamente passato sulla pelle di Enzo e di Ghareeb. (Il video e la trascrizione dell'intervista a Micah Garen su Democracy Now).
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3 commenti:
Non sono riuscito a capire molto bene il succo di questo post; intendi dire che Baldoni sarebbe stato assassinato dai suoi rapitori per vendetta contro la presunta strage dell'ambulanza avvenuta a Nassiriya durante gli scontri dell'agosto 2004?
No, ma la notizia, in quel momento freschissima, potrebbe avere influito sulle repentine e per certi versi inspiegabili uccisioni di Ghareeb e di Enzo Baldoni. Il succo del post è mantenere in vita l'interesse e il ricordo di alcune vicende rimaste piuttosto oscure. Tra cui la questione relativa al filmato dell'autoambulanza di Nassiriya, non ancora chiarita e il sequestro e rapido rilascio di Micah Garen da parte di un gruppo non esattamente identificato tramite gli uffici di Al Sadr.
«Sparai contro il mezzo perché così mi fu ordinato dal maresciallo Stival. Se mi fossi accorto che si trattava di un'ambulanza mai e poi mai avrei sparato e avrei chiesto spiegazioni al superiore». È il 25 gennaio scorso. Davanti ai magistrati della procura militare il caporalmaggiore Raffaele Allocca ammette che a Nassiriya, durante la battaglia dei Ponti della notte tra il 5 e il 6 agosto del 2004, i soldati italiani fecero fuoco contro i civili.
Articolo sul Corriere online
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