mercoledì, febbraio 01, 2006

War games

Nella sua prima intervista da quando l'Iran ha rotto i sigilli degli impianti di ricerca nucleare, El Baradei, direttore generale della IAEA, ha parlato con Newsweek della sua frustrazione con Tehran e delle sue idee per evitare una ulteriore escalation. Negli ultimi tre anni - ha dichiarato El Baradei a Newsweek - abbiamo fatto intense verifiche in Iran e ancora io non sono nelle condizioni di dare un giudizio sulla natura pacifica del programma [nucleare]. Abbiamo ancora bisogno di assicurarci attraverso l'accesso a documenti, persone [e] posti, che abbiamo visto tutto quello che dobbiamo vedere e che non c'è nulla di sospetto in merito al programma. El Baradei ha poi detto che che non ci sono indicazioni di un programma iraniano completamente separato di armamento nucleare ma che non ne esclude la possibilità, aggiungendo ancora che se gli iraniani hanno materiale nucleare e un programma di armamento nucleare potrebbero non essere molto lontani - un po' di mesi - dalla possibilità di costruire un'arma. Questa la situazione, possibilista, che traspare dal resoconto fornito da El Baradei. In un comunicato stampa della IAEA e in relazione alla conferenza che avrà luogo il 2 febbraio a Vienna sulla situazione degli impianti nucleari iraniani, leggiamo che la riunione sarà interdetta alla stampa e che verrà rilasciata una dichiarazione del Dr. El Baradei ai giornalisti, che verrà pubblicata sul sito web della IAEA alle 11 circa di giovedì 2 febbraio. Leggiamo tuttavia sin d'ora su Haaretz (del 1° febbraio) che secondo la stessa Agenzia Internazionale sull'Energia Atomica l'Iran avrebbe ottenuto sul mercato nero del nucleare un documento completo che non serve ad altro che a costruire una testata atomica. La scoperta risulterebbe da un rapporto che sta per essere presentato al meeting di 35 nazioni che inizierà giovedì e in cui si tratterà della opportunità di deferire l'Iran al Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Lo stesso rapporto sarebbe stato rivelato per intero all'Associated Press. Contemporaneamente l'IRNA (Islamic Republic News Agency) comunica che un gruppo di accademici iraniani si è riunito il 31 gennaio per manifestare il proprio supporto al programma nucleare iraniano e mandare un appello alla IAEA perchè non lasci che le superpotenze danneggino le procedure delle obbligazioni internazionali contenute nel Non Proliferation Treaty (NPT) e le garanzie che l'Iran ha dato con la firma del Protocollo Addizionale del 2003, per il quale il programma nucleare iraniano non sarà distolto dall'uso civile.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi sfuggono ancora i motivi per cui l'Iran ha necessità impellente dell'energia nucleare.

pipistro ha detto...

Per aprire enormi rubinetti di petrolio sul mercato cinese.

Anonimo ha detto...

Non credo proprio. Si possono ben capire dai discorsi di Ahmadinejad le intenzioni iraniane, non solo rivolte ad Israele, ma a tutto il mondo nel lungo periodo ( "We must believe in the fact that Islam is not confined to geographical borders, ethnic groups and nations. It’s a universal ideology that leads the world to justice. We don’t shy away from declaring that Islam is ready to rule the world. We must prepare ourselves to rule the world and the only way to do that is to put forth views on the basis of the Expectation of the Return. If we work on the basis of the Expectation of the Return [of the Mahdi], all the affairs of our nation will be streamlined and the administration of the country will become easier" ). Ma dico, vogliamo dare potenziale nucleare a gente del genere, che non nasconde il desiderio di sottomettere gli infedeli, di distruggere Israele, di voler trasformare il mondo intero in un oscuro califfato islamico che farebbe rimpiangere i secoli più oscuri del medioevo? Ottenendo armi nucleari l'Iran si eleverà a potenza regionale, e sarà in grado di esercitare un forte potere ricattatorio verso chiunque osi sfidarlo. So bene che ora l'Iran è ben lontano dalla possibilità di costruire armi atomiche, ma una volta che otterrà l'energia nucleare per fini pacifici sarà solo questione di tempo. Non sarebbe neppure necessario realizzare veri ordigni nucleari come vengono tradizionalmente intesi, basterebbe anche costruire le cosiddette "bombe sporche": ovvero materiale radioattivo non fissile (che quindi non può esplodere) trattato per renderlo molto volatile ed associato ad una carica esplosiva convenzionale, di potenza modesta, che ha il compito di disperdere il materiale radioattivo nell'ambiente, contaminando cose e persone. Scopo di questo ordigno non è quello di fare gravi danni a cose o persone (la potenza esplosiva è piccola, e la quantità di materiale radioattivo rilasciato in genere modesta) ma di creare allarme e panico nella popolazione, sottoposta ad una potenziale, invisibile minaccia radioattiva. Non serve molta tecnologia per fare ordigni del genere una volta ottenuta l'energia nucleare pacifica. L'Iran ha conosciuti legami con organizzazioni terroristiche: potrebbe passare questi ordigni a qualunque di questa organizzazione che potrtebbe colpire con relativa facilità chiunque nel pianeta, senza esporre l'Iran stesso a condanne o rappresaglie. Ho come la vaga impressione che tu stia sottovalutando troppo il fanatismo del regime iraniano. O lo appoggi?

pipistro ha detto...

Una premessa. Sarebbe simpatico e corretto che tu ti esponessi anche con un indirizzo email, se non con l'indicazione di un blog, soprattutto dal momento in cui butti nel piatto della conversazione una domanda, non so quanto retorica, come quella finale.

Peraltro non è molto interessante, se non a livello di personale conoscenza, sapere come io singolarmente possa pensarla quando la discussione è limitata ad un botta e risposta tra due nick.

Viceversa, sono solito convogliare altrove la massima parte delle discussioni che traggano origine o siano connesse con un mio post su questo blog, proprio per non limitare alla enunciazione di due sole posizioni contrapposte la considerazione di problemi che potrebbero interessare o usufruire del costruttivo contributo di molte teste diverse.

Quanto al fanatismo di provenienza iraniana (che certamente esiste, così come esiste in altri paesi di quello e di questo mondo, occidentale), metto qui solo alcune semplici constatazioni.

1) Non ritengo possibile credere che una cultura politica e una diplomazia sofisticate (sia in termini di potere all'interno, sia di comunicazione all'esterno) come quelle persiane possano essere semplicisticamente rappresentate dalle parole versate alla stampa dal solo Ahmadinejad.

2) Il medesimo presidente iraniano non è pazzo, nè ignorante, nè autolesionista, il suo potere è comunque limitato all'interno del suo stesso paese, le sue parole vanno valutate con il microscopio e non prese "un tanto al chilo" secondo le indicazioni approssimative e spesso maliziose di molti media occidentali.

3) Una constatazione, anche opinabile, non può essere presa per intenzione e le intenzioni del presidente iraniano hanno comunque un peso limitato rispetto alle variabili costituite dagli altri potentati di quel paese e da una popolazione, sotto pressione per vari aspetti, di 70 milioni di persone.

4) Posso quindi valutare o sottovalutare le parole - e le "sparate", che siano apparenti o reali - di Ahmadinejad, solo entro i limiti di cui ai punti 1, 2 e 3.

5) Se così non fosse, dovrei specularmente ritenere realizzabili e valutare come cosa fatta anche gli scombiccherati programmi di chi (...senza far nomi) cerca di convincere la più popolosa democrazia mondiale e il resto dell'occidente di essere stato investito dal padreterno nella sua opera di giusta e santa ristrutturazione del pianeta.

6) In questo processo di valutazione (o sottovalutazione, come preferisci) considero comunque altri motivi di preoccupazione, non necessariamente inferiori a quelli costituiti dalle sortite del presidente iraniano.

7) Tra l'idea, appena accennata, di ottenere una disponibilità enorme di energia da esportare sul mercato cinese senza viceversa sottostare (per il fabbisogno interno) alle regole di quel mercato e quella di sottoporre il mondo alle regole della Sharia, mi sembra francamente più plausibile la prima.

pipistro ha detto...

Televideo Rai 03/02/2006 19:20 -"La Cina non approverà mai sanzioni contro l'Iran, è una questione di principio", ha affermato l'ambasciatore cinese alle Nazioni Unite, in merito alla questione del programma nucleare di Teheran. L'ambasciatore Wang Guangya ritiene che la Cina non eserciterà pressioni che alla fine si ritorcerebbero contro la popolazione iraniana. Cina e Russia sono alleate dell'Iran; ciò che occorre, aggiunge l'ambasciatore, è un'azione diplomatica.

Anonimo ha detto...

Non avendo blog, non posso soddisfare la tua richiesta. Comunque nella sezione commenti puoi permettere solo ad utenti registrati di commentare, od eventualmente attivare la moderazione dei commenti.
In merito ai punti:

1) Non ritieni possibile che la cultura politica persiana (ed ahimè islamica) dell'Iran possano essere semplicisticamente rappresentate dalle parole versate alla stampa dal solo Ahmadinejad.
Questo è indubbiamente vero, ma al potere mi sembra che ci siano Ahmadinejad ed i suoi collaboratori eletti dagli iraniani in un ballottaggio che li ha visti stravincere. L'iraniano medio non è di certo lo studente universitario filo-occidentale di Teheran, ma la grande massa di popolo cresciuta nutrendo la propria mente di odio contro il grande satana occidentale ed Israele sin dall'infanzia nelle moschee dove ancor oggi si grida "Morte all'America, morte alla Bretagna, morte ad Israele" al termine d'ogni preghiera. E poi queste persone fanno gli offesi e chiedono scuse pubbliche dei governi nazionali se una rivista privata danese pubblica qualche vignetta su Maometto.

2) Ahmadinejad è tutt'altro che pazzo. I suoi non sono deliri, ma affermazioni mirate tese a guadagnargli le simpatie del mondo arabo-islamico (nonchè del suo paese) ed al contempo distogliere l'attenzione dal disastro causato dalle sue politiche all'interno dell'Iran, in crisi economica da quando Ahmadinejad ha fatto la sua sparata sulla borsa di Teheran. Le sue parole non vanno affatte prese al microscopio, sono le parole del presidente d'una nazione che vuole ottenere potenziale nucleare e che è guidata da 27 anni a 'sta parte da gente che non ha mai nascosto il desiderio d'imporre l'Islam al mondo.

3) Il presidente iraniano secondo te ha peso limitato all'interno dell'Iran? Se intendi dire che non tutti gli iraniani lo supportino questo è chiaro, ma Ahmadinejad resta comunque la guida del paese, e se vogliamo dare potenziale nucleare all'Iran (cosa tutt'altro che necessaria) lo daremo ad Ahmadinejad ed al suo governo.

4) In Iran comanda Ahmedinejad ed il suo governo, e sarà a loro che dovremmo dare potenziale nucleare, se decidessimo di farlo.

5) Tralasciando le sparate di Bush su visioni, missioni divine etc... non posso comunque non appoggiare il tentativo americano d'instaurare una qualche democrazia in Iraq. Historia magistrae vitae dicevano i latini. Dove gli "imperialisti-capitalisti" americani hanno vinto ed occupato (Francia, Germania, Italia, Sud Corea, Giappone) ora sono presenti democrazie, sviluppo, libertà. Dove hanno vinto i vari eroi del popolo che l'estrema sinistra ha appoggiato (ed oggi appoggiano la guerriglia terroristica in Iraq) non c'è altro che repressione, sottosviluppo e miseria (Vietnam, Nord Corea, Cuba).

6) Altri motivi di preoccupazione ci sono certamente.

7) L'obiettivo di realizzare un califfato mondiale è sempre ben presente nella testa dei leader religiosi islamici. E temo che non è affatto così utopico. L'Europa non fa alcuna resistenza, anzi ha le porte spalancate alle migrazioni islamiche (per il 2050 statistiche prevedono che Francia, Italia, Inghilterra, Germania, Olanda, Belgio, Spagna smetteranno d'esistere per come noi le conosciamo, divenendo nazioni popolate in maggioranza da genti di fede islamica). La fede islamica è quella che più cresce numericamente nel mondo, il tasso di natalità dei musulmani è quello più alto del mondo. Non ci vuole molta lungimiranza nel capire che il loro obiettivo non è poi così lontano.

pipistro ha detto...

Non volevo essere costretto ad interdire i commenti. Un indirizzo email sarebbe stato sufficiente, ma visto che anche questa poco impegnativa cortesia è chiedere troppo seguiro il consiglio.

1) La gente non si nutre di odio puro, ma è disposta a morire per non subire umiliazioni e assistere a smaccate manifestazioni di ingiustizia. L'atteggiamento iraniano in questo momento è una reazione, Ahmadinejad ne usufruisce anche per vantaggio personale ed interno e le sue enfatiche dichiarazioni sono quello che la sua gente si aspetta, lui deve dimostrare di non sottostare supinamente al volere di chi ha deciso di essere arbitro unico e giocatore di ogni partita mondiale. Sulle vignette e su Maometto ho già detto abbondantemente altrove, una scelta inopportuna e irrispettosa, una provocazione e una reazione isterica, entrambe opportunamente manovrate.

2) Analizzare al microscopio le parole di Ahmadinejad significa solo considerarle con molta cura e leggere tra le righe.

3) No, intendo dire che la Guida Suprema e le Guardie della rivoluzione hanno un potere ben maggiore e per giunta meglio radicato. La polizia e i servizi segreti non dipendono inoltre dal presidente. A parte il fatto che non tutti lo supportano. Non siamo e non dobbiamo essere noi a "dare" (concedere) potenziale nucleare all'Iran, o almeno non fino a quando non saremo noi in grado di "togliere" potenziale nucleare ad altri paesi che se lo tengono ben stretto alla faccia di tutti.

4) Come sopra. Ahmadinejad fornisce un pretesto in più per cercare di condurre in porto un piano già scritto da lungo tempo.

5) Le sparate di Bush hanno portato la guerra civile in Iraq e hanno innescato un pericoloso ginepraio in tutto il medioriente, con riflessi esattamente misurabili in Europa. Non ne siamo ancora usciti e non si sa come il mondo - occidentale e non - ne uscirà. Non equipariamo poi guerriglia e terrorismo, sono cose diverse e il secondo è per giunta uno strumento (usato, se del caso, anche da guerriglieri e governi).

6) Su questo almeno siamo tutti d'accordo.

7) Il sole prima o poi si spegnerà. Non ci vuole molta lungimiranza per capire che quello che succederà sul pianeta, nei prossimi 10, 100 e 1000 anni, in un'ottica universale, è del tutto irrilevante. E in un certo senso immutabile, o irrimediabile se si preferisce pensare di aver fornito all'uomo (ma solo a quello occidentale) il modo migliore di vivere.

Anonimo ha detto...

1) Una reazione a che?!? Ad umiliazioni ed a smaccate manifestazioni di ingiustizia? Una nazione che si propone di annientare un'altra nazione dovrebbe avere il diritto d'avere potenziale nucleare? Non riesco a capire il tuo fervente impegno per promuovere il nucleare all'Iran.
Per quanto concerne le vignette, penso abbiano messo a nudo le miserie delle società islamiche; un giornale privato pubblica delle vignette e questi pretendono scuse ufficiali della nazione in cui si pubblica il giornale, e nel frattempo saccheggiano ambasciate, danno fuoco a bandiere, boicottano un'intera nazione, minacciando di morte i suoi cittadini che se la stanno dando a gambe molto velocemente dalle aree islamiche (mentre i "poveri immigranti" islamici continuano liberamente ad insediarsi in Danimarca, aproffittando della fessa ospitalità europea). Non ho sentito voci dal mondo islamico che chiamavano alla calma (l'unico editore di un giornale giordano che ha cercato di far riflettere i suoi lettori sulla stupidità di tutto questo è stato arrestato e sarà processato. Ma dov'è 'sto islam moderato?). Nei media arabi (questi sì controllati dai propri governi) si propinano le idee d'odio più assurde, non ultima la negazione dell'olocausto (insulto a 6 milioni e passa di morti) molto in voga nei media iraniani nell'ultimo periodo. I bambini di 5-6 anni palestinesi che bruciavano le bandiere danesi sotto lo sguardo soddisfatto delle maestre era l'icona della miseria mentale araba. Il mondo islamico si mobilita in massa per alcune vignette, ma non combatte per migliorare le sue condizioni di vita, i suoi sistemi di governo, per avere una maggior libertà. Puro oscurantismo medioevale.

2) Mi sono sforzato di leggere messaggi fra le righe nei messaggi di Ahmadinejad, ma non ho scorto messaggi di pace o d'amore. L'unica cosa che ho scorto leggendo le righe era la volontà di distruggere una nazione e, a più lungo termine, imporre la sharia al mondo. Se sei riuscito a scorgere qualche messaggio fra le righe, potresti rendercene partecipi.

3) "Non siamo e non dobbiamo essere noi a "dare" (concedere) potenziale nucleare all'Iran, o almeno non fino a quando non saremo noi in grado di "togliere" potenziale nucleare ad altri paesi che se lo tengono ben stretto alla faccia di tutti"
Forse ti stai riferendo a Pakistan, India, Israele... Ma comunque non mi sembra che queste nazioni abbiano come obiettivo principale la distruzione totale d'un'altra nazione, nè di voler imporre la propria religione al mondo nei tempi a venire. Le loro leadership sono abbastanza equilibrate, al contrario di Ahmadinejad ed il suo governo. Non vedo paralleli.

4) Intendi dire che Ahmadinejad è un pretesto e che lo scontro con l'Iran era già stato pianificato da tempo? Tra un po'verrà fuori che le elezioni iraniane erano pilotate dagli Usa o che Ahmadinejad stesso è in realtà un agente americano. Per favore restiamo in questo mondo, non in mondi paralleli.

5) Guerra civile in Iraq? Non penso che arabi sciiti e sunniti in realtà s'odino così tanto, forse coi curdi invece c'è attrito per la questione Kirkuk-Mosul e relativi pozzi. Verrebbe da dire quant'era bello quando c'era Saddam, che teneva buoni tutti quanti col pugno di ferro. Se queste fazioni non riescono a dialogare e ad accordarsi fra loro pacificamente, non resta che dividere il paese. In fondo l'Iraq non è una nazione storica, fu fondata da Churchill dopo la disintegrazione dell'impero ottomano usando matita e righello. Se gli inglesi lo hanno creato 80 anni fa, gli americani possono ben smantellarlo. Ma tutti gli sforzi americani mi pare convergono per tenere unito il paese.

7) Ovvero chi se ne frega se la nostra civiltà scomparirà, se i nostri discendenti diventeranno schiavi di questa gente ottusa e fanatica (islamici), o dovranno fuggire (presumibilmente in America) per fuggire le persecuzioni dei nuovi arrivati (prova a vedere come loro trattano bianchi, cristiani, occidentali nei loro paesi, o prova più semplicemente ad andare a vivere in un quartiere abitato in prevalenza da immigrati). La tua "universale" indifferenza mi fa capire, visto che molti la pensano come te, che forse ce lo meritiamo. Quando una civiltà non sa più combattere per la propria esistenza è giusto che cada per lasciare il posto a nuove civiltà più forti, violente, profiliche e barbariche, come sempre accaduto nel mondo.

pipistro ha detto...

E' innanzitutto il caso di precisare che l'Iran rivendica il diritto (previsto dal Trattato di Non Proliferazione Nucleare - TNP) di produrre autonomamente uranio arricchito con tecnologia "dual use" (parimenti adatta a programmi nucleari militari) e, viceversa, parte della comunità internazionale non intende permettere lo sviluppo di tale tecnologia opinando che la dichiarata scarsa trasparenza del programma iraniano ha comportato il venir meno della fiducia nella nazione islamica, inducendo a ritenere che vi possa essere un programma clandestino di produzione di energia nucleare a fini bellici. La IAEA non è stata in grado di accertarlo. Il resto è politica, EU-3 (Inghilterra, Francia e Germania) hanno indotto l'Iran alla firma di un protocollo aggiuntivo, onde consentire controlli più invasivi contro concessione di contropartite economiche, pare non rispettate. In un'ottica di deterrenza nucleare nella zona, mi fido dell'Iran esattamente quanto mi fido di Pakistan e Israele. E ho in ogni caso pochi dubbi sul fatto che tutte (tutte) le nazioni che a vario titolo conducono programmi nucleari "dual use" implementino più o meno di nascosto corrispondenti ramificazioni militari degli stessi programmi. (O vogliamo veramente credere che la tecnologia nucleare militare si sia fossilizzata con la firma del TNP?)

Pensare che il mondo islamico non veda l'ora di intraprendere una guerra di religione globale è una generalizzazione incompatibile con la complessità delle vicende umane e con le necessità concrete dei popoli.

L'oscurantismo medievaleggiante del mondo occidentale è storia dell'altro ieri, se non di ieri.

Se cerchi di leggere pace e amore in un'ottica di deterrenza, anche nucleare, ovvero in messaggi a quella parte del mondo che ti sta promettendo guerra da tempo, sarà difficile trovarne, nei discorsi di Ahmadinejad come nei discorsi di parte del mondo occidentale o filo-occidentale. Quando ogni "due per tre" qualcuno fa dire ai media che ha i missili puntati verso di te, dopo averti accusato per anni di essere la roccaforte di un improbabile terrorismo globale, il minimo che puoi fare è far sapere che non sarà facile ridurti in condizioni "iraqene".

Che le leadership di tutti i paesi diversi dall'Iran siano equilibrate è una tua opinione. Ne prendo atto.

Lo scontro con l'Iran (per motivi di volta in volta aggiornati secondo la situazione del momento) è stato propagandato a vario titolo e a gran voce ben prima che venisse sollevata la questione nucleare contingente. Non si può pensare che la propaganda non sia accompagnata da corrispondente pianificazione. E per non avere sempre e solo un punto di vista preconcetto, suggerirei di dare un'occhiata anche ai sospetti che desta l'atteggiamento degli USA in esito alla costituenda borsa petrolifera iraniana, con transazioni programmate in euro. (v. sotto *)

Iraq. Gli americani "possono ben smantellarlo". E a titolo di che? Volontà divina? E se gli sforzi convergono per tenerlo unito (dopo aver prevedibilmente innescato una prevedibile reazione a catena quale quella che si sta verificando) sarà il caso che negli USA rivedano il loro staff di esperti.

In passato abbiamo albergato idee altrettanto ottuse e fanatiche, abbiamo appoggiato una guerra di conquista basata sulla superiorità della razza e le conseguenti follie del Fuhrer sino a cinquant'anni fa, in nome del nostro dio sono stati compiuti massacri in ogni parte del mondo. La civiltà che sopravvive, da tempo non è più necessariamente la più forte, violenta, barbarica e aggressiva, la conservazione della specie è sempre più affidata, in linea teorica, a chi ragiona con più lungimiranza. Ma alla fine sopravvive la mutazione che meglio si adatta all'ambiente quale si è venuto a creare.

(*) Uno dei peggiori incubi per la Federal Reserve può iniziare nella primavera del 2006, quando i compratori internazionali potranno scegliere se comprare un barile di petrolio per 60 dollari [sett. 2005] al NYMEx di New York e all'IPE di Londra o procurarsi un barile di petrolio per € 45-50 alla borsa iraniana (Global Politician, 2 settembre 2005). La borsa iraniana solleciterà la già esistente tendenza a trasformare le riserve di moneta da dollari a euro. E questo causerà un ribasso del valore della moneta USA. Le importazioni cominceranno a costare agli USA un sacco di più ...procurandone uno speculare sgonfiamento degli assets. Sempre secondo il Global Politician gli USA dovranno semplicemente smettere di importare e il rafforzamento dell'economia europea rispetto all'indebolimento di quella americana contribuirà al declino economico nordamericano. L'impatto della borsa iraniana del petrolio sul dollaroa americano e sull'economia USA potrebbe essere peggiore di quello che accadrebbe se l'Iran lanciasse un attacco nucleare diretto.

pipistro ha detto...

La Repubblica, 6 febbraio 2006, pag. 9. Newsweek: così Israele potrebbe colpire gli Ayatollah - "ISRAELE colpirà l'Iran?". E' la domanda che Newsweek ha posto agli strateghi israeliani. Che hanno spiegato che per rallentare il programma nucleare di Teheran occorrerebbe centrare almeno due centrali: Natanz e Isfahan. Visto che molte delle strutture sono sotterranee servirebbero le bombe 100 BLU-109. le bunker-buster. Caccia F-15 o F-16 dovrebbero passare sull'Oceano Indiano (e non sull'Arabia come quqando colpirono una centrale irachena), ma per far fronte alla distanza dovrebbero rifornirsi in volo.

Anonimo ha detto...

Se accettassimo di dare l'atomica all'Iran, a questo punto dovremo darla al mondo intero. Se concediamo armi di questa potenza ad una nazione che non fa mistero di volere l'annientamento d'un'altra , potremo dare armi nucleari a chiunque. Non vedo alcuno scandalo se la nazione direttamente minacciata prepara piani per prevenire la possibiltà di essere colpita con queste armi.

A leggere le tue righe sembra quasi che la vera civiltà medioevale sia quella europea, che si contrappone ottusamente alla pacifica ed avanzata civiltà arabo-islamica; sinceramente non so di quale mondo parallelo tu stia parlando. Ma chi ti ha messo in testa queste idee? Non avrai mica frequentato l'università di scienze politiche di Bologna?

I nostri antenati in passato hanno conquistato e sfruttato il mondo grazie alla loro maggior tecnologia, organizzazione e forza. Ma tu credi che se fossero stati gli arabi, gli africani o gli asiatici a possedere questa superiorità, ci avrebbero trattato meglio? Che non ci avrebbero sfruttato e sottomesso? Condannare l'occidente attuale per misfatti passati (quando il mondo occidentale era ben altra cosa) e ritenere giusto che debba venir travolto per lasciar posto all'"avanzata e pacifica" civiltà islamica mi fa venire i brividi. Tutto quello che abbiamo guadagnato lungo la storia, tra mille sacrifici (progresso e ricerca tecnologica, libertà civili, democrazia...) finirebbero per essere rimpiazzate da una società chiusa, statica e tendenzialmente immutabile, come quella diffusa in molti paesi islamici. Ma sì, chi se ne frega della nostra civiltà (dalla quale anche tu sei nato, nonostante il tuo disprezzo per essa) è più giusto invece battersi per far avere l'atomica all'Iran affinchè distrugga Israele, che difendere la nostra sozza civiltà. Come dici tu, il Sole prima o poi si spegnerà. Non ci vuole molta lungimiranza per capire che quello che succederà sul pianeta, nei prossimi 10, 100 e 1000 anni, in un'ottica universale, è del tutto irrilevante. Ma in un'ottica universale è del tutto irrilevante anche se la Terra venisse completamente distrutta. Ma quello che succede su questo piccolo pianeta invece sarà molto rilevante per noi che lo abitiamo, te compreso io credo.

Puoi essere libero di pensare che gli Usa vogliano attaccare l'Iran per evitare che questo venda i suoi barili in euro, così come che abbiano invaso l'Iraq per rubare il petrolio e l'Afghanistan per lucrare sul traffico dell'oppio. O che abbiano aiutato i kosovari per rubare i loro raccolti. Un minimo di maturità a non credere a queste chiacchiere da bar è richiesta.

pipistro ha detto...

E' questo il problema "noi" non diamo niente a nessuno, ma vedo che è difficile convincere te ed altri del contrario, il che illustra meglio di qualsiasi altra cosa un certo modo di pensare. Un minimo di conoscenza in più della storia recente consentirebbe di avere una visione più concreta del tanto amato quanto largamente fasullo concetto di prevenzione. Il mondo scorre in tempi più ampi dei tuoi, il nostro medioevo era solo ieri sera, quello di molti paesi meno sviluppati è stamattina, oggi pomeriggio ci sarà dell'altro. Non è importante cosa io abbia frequentato e soprattutto non dovresti chiederti dove ma quando. Quanto alle idee, le mie sono un percorso, le tue non so. Quando certi antenati (quelli cui sembra tu ti riferisca) viaggiavano per le paludi con un elmo dotato di cornoni, gli arabi - e non solo loro - facevano fiorire civiltà che i primi non erano neppure in grado di apprezzare. Stai parlando di poco fa, peccato che ci siano stati prima millenni di pensiero e di storia. Da quale civiltà io sia nato (sic) dovrebbe essere cosa ignota. Questa, quella che tu sembri difendere, non è nè più né meno sozza di altre, è solo giovane e relativa, spesso priva di memoria e anche un po' ignorante. Vedo che - come molti studenti - non puoi fare a meno di entrare nella piccola disputa personale, ma ti assicuro che la maturità serve innanzitutto per superare i preconcetti e gli slogan con i quali dimostri di essere bersagliato da mane a sera. Pensare di prevenire è una bufala, prevedere è una capacità, deriva molto dalla conoscenza e pochissimo dalla propaganda, quando dimostrerai di averne azzeccata una te ne darò atto. Se non mi trovi lascia pure detto al bar, passerò a vedere se c'è un messaggio per me. Ah, se trovi il mio modo di pensare tanto ripugnante, perchè ti eserciti, qui, ad essere contraddetto?

Anonimo ha detto...

Per la miseria, altro che università delle scienze politiche di Bologna, penso tu debba aver frequentato un corso avanzato di retorica linguistica. Non ho visto nessuno riuscire a rigirare così i discorsi, intricarli in maniera tale da scoraggiare qualsiasi risposta, il tutto unito ad una fede incrollabile nella propria visione delle cose e del mondo, anche quando molti avvenimenti del mondo reale indicano il contrario. Può darsi che io abbia una testa dura, ma la tua è fatta di granito rivestito con doppio strato di calcestruzzo arricchito con titanio. Mi sono stufato di questo batti e ribatti, probabilmente devo averti rotto non poco e me ne scuso, in fondo il blog è tuo ed impegnarti ad ogni post con simili discussioni vis a vis (ma gli altri lettori del blog xchè non intervengono?) è scorretto. Va beh, posta qualcos'altro che mi sono stufato di parlare d'atomica iraniana.