martedì, novembre 21, 2006

Percorsi della indagine Hariri

Antefatto: proprio sull'onda dell'uccisione di Rafik Bahaa Edine Hariri, avvenuta in Libano il 14 febbraio 2005, il Consiglio di Sicurezza dell'ONU ha adottato la Risoluzione 1595 (facendo seguito alla 1559 del 2/9/2004 per il disarmo di Hezbollah) ed ha incaricato un team investigativo di indagare sull'attentato mortale al dirigente libanese. Questo team venne in origine condotto dal giudice tedesco Detlev Mehlis, che presentò il suo rapporto iniziale al Consiglio di Sicurezza il 20 ottobre 2005 (Report of the International Investigation Commissione established pursuant to Security Council Resolution 1595). Il Rapporto Mehlis considerava implicati ufficiali siriani e libanesi, con speciale riferimento al capo dell'intelligence siriana, Assef Shawkat, cognato del presidente siriano Bashar al-Assad. Nell'occasione, il presidente USA G. W. Bush sollecitò una riunione straordinaria all'ONU per discutere la risposta internazionale "più velocemente possibile per trattare della importante questione". Detlev Mehlis chiese di seguito più tempo per seguire tutti gli indizi. E i politici libanesi chiesero di estendere la durata e la documentazione per comprendervi l'assassinio di altri prominenti membri anti-siriani, come Gebran Tueni. Un secondo rapporto, presentato il 10 dicembre 2005, confermò le conclusioni del primo.

Problema: l'11 gennaio 2005 Mehlis è stato repentinamente sostituito quale dirigente del team investigativo dal belga Serge Brammertz. I motivi della sostituzione di Mehlis vanno individuati nei suoi precedenti, per aver coperto, in un'altra occasione, membri dello spionaggio USA e israeliano. Si trattava dell'attentato del 1986 alla discoteca La Belle di Berlino. Un documentario diffuso il 25 agosto 1998 sulla tv pubblica tedesca presenta prove convincenti che alcuni dei principali sospetti di quel fatto, che fornì il pretesto agli USA per bombardare la Libia, lavoravano per i servizi segreti americani e israeliani.

Parecchio significative, al riguardo, le osservazioni di USA Mediamonitors e ancora di più quelle di Mondialisation sul comportamento di Mehlis e sulla conseguente sua precoce dipartita dalla Commissione: «La mission d’assistance judiciaire auprès de la Justice libanaise, confiée par le Conseil de sécurité de l’ONU à Detlev Mehlis, s’est transformée en commission d’enquête internationale, puis en parquet international. Elle est devenue un instrument des néoconservateurs et a mis la Syrie en accusation, lui imputant l’assassinat de l’ancien Premier ministre Rafic Hariri. Cependant, ainsi que le relate Talaat Ramih, les manipulations de M. Mehlis ont éclaté au grand jour et il a été contraint de démissionner dans la honte et la confusion. La preuve est faite que le dossier contre la Syrie est vide, mais Washington ne s’en soucie pas plus que des rapports d’Hans Blix montrant qu’il n’y avait pas d’armes de destruction massive en Irak».

Molti interssanti sono poi gli sviluppi delle indagini della Commissione ONU condotta da Serge Brammertz e i punti, specifici, sull'atteggiamento collaborativo della Siria e sulla necessità di protezione dei testimoni, estratti dal rapporto al Consiglio di Sicurezza dell'ONU - 5539ª riunione del 29 settembre 2006: «Pursuant to the common understanding reached between the Commission and the Syrian Arab Republic earlier in the year, Syria’s cooperation with the Commission has continued to be timely and efficient. During the reporting period, the Commission submitted 11 formal requests for assistance to Syria, seeking information and documentation about certain individuals and groups. Syria also provided documentation relating to experiments it conducted concerning the properties and impact of various controlled explosions. Follow-up meetings have taken place with experts from the Commission to discussthese experiments. The level of assistance provided by Syria during the reporting period remains generally satisfactory [...] The Commission is satisfied with the progress made so far in the investigations and will continue to obtain the best possible results throughout the next reporting period and until the end of the current mandate in June 2007. These results can be achieved only with the continued support of all States. In this context, three areas are of particular importance [...] The second area is witness protection. Witness protection measures are crucial to the further development of the investigations. The Commission is putting in place such mechanisms in order to allow more individuals with appropriate knowledge to step forward and assist it in this sensitive area of its work». (Serge Brammertz, head of UN International Independent Investigation Commission (UNIIIC), in his latest briefing to the Security Council)

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