mercoledì, gennaio 23, 2008

Warmongering

Ancora l'Iran nel mirino. Apprendiamo dalla testata israeliana on line Arutz Sheva di ieri (22 gennaio) che l'ex ambasciatore USA alle Nazioni Unite, John Bolton, ha affermato - alla ottava Herzliya Conference - che Israele potrebbe attaccare presto ed autonomamente l'Iran, sottolineando che un attacco israeliano potrebbe essere l'ultima chance contro la Repubblica Islamica. Per parte sua il ministro israeliano della difesa, Shaul Mofaz, avrebbe precisato che l'opzione militare sta diventando sempre più verosimile con il passare del tempo. Come se non bastasse e senza perdere l'occasione di gettare altra benzina sul fuoco, il guerrafondaio Bolton, una delle (poche) teste neoconservatrici cadute dopo gli avvicendamenti al Congresso USA per le elezioni di "midterm", ha qualificato "timida" la stampa israeliana per non aver sviscerato i pressanti motivi che hanno condotto all'attacco condotto l'anno scorso da Israele su presunte strutture nucleari in Siria ed ha colorato il suo fanatico discorso con una serie di congetture circa la natura di quelle (presunte) strutture. "Non sappiamo se in effetti si trattasse di spazio concesso alla Corea del Nord per ricostituire il programma nucleare nord coreano. Non sappiamo se si trattasse di vendita di tecnologia ed equipaggiamenti direttamente dalla Corea del Nord alla Siria e non sappiamo se fosse magari una joint venture tra la Siria e la Corea del Nord che lavoravano insieme", ha detto Bolton, enfatizzando che la povertà di notizie è dovuta all'imbarazzo in cui si troverebbe il suo paese per una reviviscenza del programma nucleare nord coreano nel momento in cui gli USA stanno adottando, in proposito, un atteggiamento defilato. Ribadendo il successo della sortita siriana (e non mancando di ispirarsi alla narrativa dei criminali nazisti, che giustificarono le aggressioni perpetrate in Europa sotto il profilo dell'autodifesa preventiva), l'ex diplomatico USA ha ribadito che "con il collasso della politica americana, l'attacco israeliano contro le strutture siriane e nord coreane preannuncia quello che potrebbe essere - senza un cambio di regime a Tehran - l'ultima risorsa ...a meno che [Israele] non sia disposto a vedere l'Iran procedere indisturbato verso la capacità offensiva nucleare". Cospirazione contro la pace e istigazione ad intraprendere una guerra d'aggressione sarebbero i primi capi d'accusa, in una novella Norimberga, per questo squallido personaggio tardivamente defenestrato dal consesso dell'ONU. Stupisce non tanto che parli - benché la sua pochezza sia nota - quanto che ancora lo si accolga nel più importante palcoscenico israeliano per la diffusione della politica nazionale (la Herzliya Conference) e che taluno pubblichi, senza vergogna e senza uno straccio di critica, i suoi pericolosi sproloqui.

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