lunedì, giugno 09, 2008
Project for the New Italian Century
«I servizi segreti militari italiani, conosciuti come Sismi, hanno ospitato un incontro segreto tra autorità USA e rappresentanti di forze anti iraniane a Roma sette anni fa per promuovere un colpo di stato in Iran». L'Iran Daily dell'8 giugno 2008, riporta quanto rilanciato dall'IRNA: un particolareggiato servizio di Repubblica del 7 giugno scorso. Il meeting di tre giorni prevedeva un investimento americano di molti milioni di dollari e il quotidiano iraniano, come La Repubblica, fa riferimento ad un rapporto di 52 pagine presentato di recente al Senato americano dal comitato investigativo sui servizi USA (il "Select Committee on Intelligence", commissione di controllo del Parlamento americano sulle attività dei servizi). L'articolo di Repubblica è esaustivo e ci fa intuire a che sorta di risiko amano giocare, sulle penne degli italiani e non solo, il premier eletto e i suoi volonterosi sodali. Per intenderci, quelli che all'insegna del detto umoristico "armiamoci e partite", programmano di cambiare le regole di ingaggio nei siti di intervento militare italiano onde sottolineare - sembra - un progressivo maggior asservimento all'amico americano e alle politiche neocon che nel terzo millennio condiscono i suoi programmi di egemonia planetaria. Ma se da noi la lettura del pezzullo di Repubblica implicava uno sforzo superiore alla normale italica attenzione, così non si può dire di quanto succederà ai lettori del quotidiano iraniano. Questo, con poche righe accessibili anche al lettore più disinvolto, in prima pagina, lascia intendere che la nostra politica internazionale è caratterizzata dalle improbabili amicizie di un primo ministro le cui parole pubbliche più ricorrenti ("sono stato frainteso") delineano meglio di qualsiasi altra osservazione natura e limiti delle sue iniziative. Di fatto veniamo dipinti in pochi cenni (non per la prima volta e non solo da parte iraniana) come disponibili ad una politica internazionale immatura, vassalla e, all'occasione, guerrafondaia.
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