Da mesi è caduto il silenzio su Benedetto Cipriani, il nostro connazionale estradato negli USA il 12 luglio 2007 (nel fotomontaggio). In una nota del 5 maggio scorso, il Journal Inquirer (un giornale del Connecticut centro e nord), trattando del diverso processo a Jose Guzman, riferiva che quello contro Cipriani ...continua.
Affidato alle incerte condizioni di un decreto di estradizione firmato dal ministro Castelli ed eseguito dal ministro Mastella, per cui - se condannato a pena detentiva - dovrebbe essere concesso al nostro connazionale di scontare la pena in Italia, sappiamo solo che all'udienza di probable cause del 12 dicembre 2007 (una specie di udienza preliminare) il giudice Joseph Q. Koletsky ha deciso che lo Stato del Connecticut disponeva di prove sufficienti per procedere contro Cipriani, gravato di tre imputazioni di omicidio ed una di cospirazione per commettere omicidio, ed ha fissato l'udienza del 24 gennaio 2008 per il dibattimento. Da allora, a parte il laconico accenno del 5 maggio di cui si è detto sopra, più nulla. Né là, né qui.
Qui la storia (e anche su La Torre di Babele - blog Tg1), ma ricordiamo brevemente che il 16 luglio 2007 la Corte Superiore di Enfield, nel Connecticut, si era riunita per procedere nei confronti di Cipriani, accusato di essere stato il mandante, nel 2003, dell'omicidio di Robert "Bobby" Stears, marito di Shelly, una donna con cui Cipriani aveva avuto tempo prima una relazione amorosa. Il presunto incarico criminale, conferito secondo l'accusa a tre giovani balordi (Erik Martinez, Michael Castillo e Jose Guzman) per poche migliaia di dollari, era poi asseritamente degenerato in un allucinante triplice omicidio. Erano infatti caduti sotto i colpi di uno dei presunti sicari, oltre a Bobby Stears, anche un socio d'affari del primo (Barry Rossi) e un loro impiegato (il meccanico Lorne Stevens). Nel dettaglio - secondo l'accusa - Michael Castillo aveva guidato la propria auto per trasportare Jose Guzman sul luogo dell'omicidio. Erik Martinez aveva confessato di aver procurato l'arma usata per i delitti ed in seguito aveva testimoniato contro Cipriani raccontando che "una sera, mentre tornava da una cena con sua madre e il suo nuovo fidanzato, Benedetto Cipriani, questi gli chiese se era interessato ad un lavoro, 'far fuori' un tizio che - egli disse - aveva stuprato la figlia di un compagno di lavoro". Jose Guzman aveva confessato di aver sparato (uccidendo Stears, Rossi e Stevens) e di aver ricevuto alcune migliaia di dollari da Cipriani.
Su questi presupposti il giudice Richard W. Dyer della Corte di Enfield aveva fissato una cauzione di 7,5 milioni di dollari per il nostro connazionale, aderendo alla tesi del pubblico ministero sul pericolo che Cipriani volesse fuggire (nuovamente, secondo l'accusa) dallo Stato. L'ormai lontano 15 ottobre 2007 è stato emesso il verdetto di colpevolezza per Michael Castillo. Ma quindici giorni prima - il 1° ottobre - nello stesso processo contro Michael Castillo, Jose Guzman, che aveva confessato gli omicidi concordando con l'accusa una pena diversa dalla pena di morte (due ergastoli) con la promessa di testimoniare contro gli altri coimputati, ha invece rifiutato di testimoniare annullando di fatto l'accordo con la pubblica accusa.
Nel sintetico articolo del 5 maggio scorso, il Journal Inquirer ci comunica che per il processo contro Guzman (che dovrebbe affrontare, a questo punto, la possibilità di una condanna a morte) è prevista un'udienza per il 4 settembre prossimo. E il processo a Benedetto Cipriani? Come detto, continua. Così come il rigoroso silenzio delle autorità e l'apparente disinteresse della stampa italiana.
venerdì, giugno 06, 2008
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1 commento:
Rigorosissimo silenzio e,permettimi,toglierei,apparente.
Ciao Pi
Anna
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