lunedì, settembre 01, 2008

Free Gaza, a pesca con le bombe

Gaza, 1° settembre 2008, ore 9:45: "Imbarcazioni della marina israeliana sparano alle barche da pesca disarmate e agli attivisti per i diritti umani". Per maggiori informazioni contattate (at sea, off Gaza coast) Vittorio Arrigoni, +972 598 826 516 - (at sea, off Gaza coast) Donna Wallach, +972598 836 420 - (Cyprus) Greta Berlin, +357 99 081 767 / iristulip@gmail.com - (Cyprus) Osama Qashoo, +357 97 793 595 - "Alle 9:45 è giunta notizia che parecchi natanti della marina israeliana stanno sparando ad una barca da pesca palestinese con sei attivisti per la pace del movimento Free Gaza a bordo. Gli attivisti hanno chiamato dalla barca. E' stato riferito che i colpi erano udibili da Cipro. La barca era uscita a pesca stamattina all'alba, i passeggeri sono disarmati e si trovano nelle acque di Gaza. Gli attivisti a bordo sono George, dalla Grecia, Donna e Darlene (USA), Adam dalla Danimarca, Andrew dalla Scozia e Vik dall'Italia. Informate le vostre ambasciate, notizie a seguire". Resoconto di Vittorio Arrigoni sulla sparatoria israeliana: "Quando siamo arrivati ad una distanza, stimata dal capitano della nostra barca da pesca, di sette miglia dalla costa, abbiamo gettato le reti e abbiamo iniziato a pescare, le navi da guerra israeliane si sono affrettate a raggiungere la nostra posizione. Una delle navi si è sistemata ad una distanza di meno di duecento metri dal fianco della nostra barca da pesca, ha aperto il fuoco nella nostra direzione almeno quattro volte durante il giorno. Era fuoco di intimidazione diretto in acqua, ma alcune raffiche hanno quasi toccato lo scafo della nostra barca. Una cannonata ci ha quasi raggiunto. Cercare un contatto via radio è stato inutile. I soldati sulla nave da guerra israeliana ordinavano l'evacuazione dell'area usando un megafono. E dopo sparavano. Qualche volta sparavano prima dell'ordine. Una volta hanno sparato alle nostre reti e hanno cercato di danneggiarle navigando in quella direzione. Purtroppo il nostro grosso errore è stato di non avere una macchina fotografica, né una telecamera che, con megafoni usati al loro stesso modo, considero essenziali per la nostra prossima battuta di pesca. Malgrado le intimidazioni la pesca è stata ricca e proficua, abbiamo issato a bordo una quantità di pesce dieci volte maggiore della norma per i pescatori palestinesi".

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