martedì, agosto 19, 2008

Aree grigie

Gustoso quadretto offerto da Fox News agli esordi della crisi georgiano-osseta, a riprova del fatto che anche la macchina della propaganda per funzionare deve essere quanto meno oliata. Ospiti in diretta Amanda Kokoeva, dodici anni, sfuggita al bombardamento georgiano che l'ha colta mentre si trovava in un caffè a Tskhinvali, il 7 agosto e, con Amanda, la zia Laura Tedeeva Korewiski, anch'essa colta dai bombardamenti. Quali che siano gli errori passati, presenti e futuri, del gioco diplomatico e militare nel Caucaso - e per quanto possa contare, a futura memoria, chi e come abbia scatenato la crisi - vien fatto di notare che, in attesa delle spiegazioni consegnate alla storia, se e quando ci saranno e se saranno affidabili, le parti si sono immediatamente appoggiate ai media per diffondere riprovazione e biasimo, accuse di scorrettezza, di massacro e genocidio. Interessante l'enfasi con cui la bimba, forse già timorosa per l'impatto che avranno le sue parole e per la prevista reazione del network, si affretta a precisare cosa personalmente ha visto e cosa le è successo. L'intervista prende quindi una piega imprevedibile, il commentatore annaspa sovrapponendo con invidiabile tempismo un lancio pubblicitario alle amare espressioni di rimprovero della zia di Amanda per il governo georgiano. Ma zia Laura non è intimorita e rincara la dose con inequivocabile ironia ("Lo so, non volete sentire questo, ok"). L'osservazione finale del commentatore Fox è da antologia.

Amanda Kokoeva
(12 anni): "...prima che io dica qualsiasi altra cosa voglio solo dire che stavo scappando dai soldati georgiani che bombardavano [...la nostra città]. Non dai soldati russi. Voglio dire grazie ai soldati russi, ci stavano aiutando a fuggire".

Laura Tedeeva Korewiski (zia di Amanda): "...voglio che sappiate ...chi biasimare di... in questo conflitto, è il signor Saakashvili che ha iniziato questa guerra, e il signor Saakashvili che è aggressivo e che, che ...per due giorni la mia gente, la gente osseta è stato uccisa ed è stata sotto le bombe e duemila persone sono state uccise in un giorno ...e questo è perchè sono contro - [il commentatore introduce un break pubblicitario: "...Tornerò subito da voi"] - Lo so, non volete sentire questo, ok ...".

Break pubblicitario.

Laura Tedeeva Korewiski: "La mia casa è stata bruciata in Sud Ossezia, dove vivevo, e possiamo biasimare solo una persona e il governo georgiano, non biasimo il popolo georgiano, biasimo il governo georgiano e deve dimettersi....".

Commentatore FoxNews: "...ci sono aree grigie in guerra".

Video su YouTube.

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Post scriptum

Le teorie a monte della crisi attuale sono molteplici e tutte seguono una certa logica, percorsi relativi all’energia, alle vie del gas e del petrolio, alle strategie economiche e militari, a riflussi, potere e paura. I fatti meno. Ma c’è chi si fa in quattro per raccontarci uno spicchio della realtà, quella che si vede e si tocca. Per questo non possiamo che ringraziare Pino Scaccia e chi come lui rischia le penne - per i gabbiani è proprio il caso di dirlo - osservando e riferendo quanto vede. Per le discussioni e la polemica, per le teorie e le strategie, per gli sfoghi ideologici, ci sarà, ahinoi, ampio spazio. Dopo.

Preoccupante invece che le sorti di tutti noi siano affidate alla elementare e nauseante retorica di personaggi privi di spessore, incompetenti o apertamente imbecilli e diplomatici da opera buffa in una assurda gara di flessione di muscoli. Medaglia d’oro e menzione particolare per arrogante inconsistenza, a questo riguardo e da ultimo, alla segretaria di stato americana e a chi le suggerisce le giaculatorie.

E allora preoccupiamoci e tanto. Il problema, affidato alle attuali dirigenze (e a quelle a venire nell’immediato), è cosa suscettibile di sbriciolare gli equilibri, per quanto precari, del periodo post-sovietico, precipitandoci in una guerra assai meno “fredda” della precedente e colma di variabili del tutto imponderabili perchè sinora sconosciute. Situazione nel Caucaso, Iran, Pakistan, Medio Oriente, Cina in cammino e situazioni iraqena e afghana stagnanti, pre-accordi con Polonia e Repubblica Ceca, proclami germanici e viscerale disaccordo europeo sono elementi di una bomba a tempo e tutti suscettibili di esplosione.

C’è un momento (ne sa qualcosa G. H. W. Bush (padre), indotto ad abbozzare ai tempi di piazza Tien An Men) in cui decisioni mal soppesate e sfoggio di muscolatura, oliata nella forma ma quasi atrofizzata nel contenuto, recano conseguenze del tutto sproporzionate rispetto alla superficialità con cui vengono emessi. In altri termini tenere a freno la lingua, l’enfasi e la retorica e adeguarsi all’ipotesi di essere incudine e non martello, quando le circostanze lo richiedono, sono già nella situazione attuale ragionevoli opzioni. Ma si sa, alla fine la storia è fatta dalle persone e dalla loro capacità, se non di prevedere, di capire.
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