martedì, agosto 26, 2008

Free Gaza, welcome dall'ONU

UN News Centre, 25 agosto 2008. Un esperto indipendente per i diritti umani dell'ONU ha accolto oggi con entusiasmo la notizia dello sbarco delle due imbarcazioni di legno che trasportavano 46 attivisti per i diritti umani come una simbolica vittoria chiave. Richard Falk, Referente Speciale sulla situazione dei diritti umani nei territori Palestinesi ha dichiarato che gli attivisti - facenti parte del Free Gaza Movement - cercano di portare l'attenzione sulla situazione critica di un milione e mezzo di residenti, rimasti "sotto assedio" nell'ultimo anno. "Quell'assedio, il blocco della costa e il sorvolo da parte della flotta aerea israeliana sono tutte testimonianze del fatto che, nonostante il vantato "disimpegno" israeliano del 2005, queste realtà sul terreno dimostrano che Gaza rimane sotto occupazione israeliana e, di conseguenza, Israele rimane legalmente responsabile per la protezione dei diritti umani della sua popolazione civile" (...) Il funzionario incaricato dall'ONU non avrebbe potuto essere più chiaro e quanto dichiarato fa giustizia della vieta retorica gettata a piene mani in Israele e - more solito - su tutti i possibili canali di comunicazione: dal mainstream israeliano e mondiale, ai forum, ai blog, ai più oscuri aggregatori di notizie. La coordinata ed isterica reazione dei circoli israelo-conservatori di mezzo mondo si è infatti scatenata gettando palate di parole inconferenti, per lo più gratuite ed offensive, sulla missione e sui suoi protagonisti. E' buona notizia sapere che sia sotto il profilo pratico (le imbarcazioni sono approdate a Gaza nonostante le difficoltà opposte alla missione), sia sotto il profilo mediatico e delle pubbliche relazioni, lo sforzo di stampo lobbystico che tende ad aggiungere, al danno di una situazione insopportabile, la beffa delle ironiche dichiarazioni su chi ha avuto il coraggio di sfidare l'assedio di Gaza, è caduto nel vuoto. Anzi, ha scatenato - non altro che per rinnovata curiosità su fatti generalmente taciuti - la generale consapevolezza di quello che sta accadendo nella Striscia di Gaza, del perchè e della vetusta, monocorde retorica della "lotta al terrorismo" adottata per coprire i misfatti di un'occupazione arrogante, oltre che illegale ed inumana. Significativo, in proposito, il dibattito diffuso da Al Jazeera (Inglese) all'interno del suo programma Inside Story, tra Huwaida Arraf dell'International Solidarity Movement, da Gaza e Ranaan Gissin, consulente dell'ex premier israeliano, da Tel Aviv (v. foto). ("Challenging Gaza siege" - su exexxx, video da YouTube - Al Jazeera English (Inside story) - 24 August 2008 - Part 1 & 2) Contemporaneamente apprendiamo (26 agosto 2008 "for immediate release") dal Free Gaza Movement, che "la SS Free Gaza e la SS Liberty lasceranno Gaza per Cipro giovedì (26 agosto) mattina alle 9:00. Parecchi studenti palestinesei cui è stato negato il visto di ingresso da Israele viaggeranno per Cipro sulle imbarcazioni. Un professore palestinese sarà finalmente in grado di tornare ad insegnare in Europa e una giovane donna palestinese potrà finalmente riunirsi al marito. Parecchi attivisti del movimento Free Gaza rimarranno a Gaza per proseguire il monitoraggio dei diritti umani".

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