sabato, agosto 25, 2007

I dispetti della Lobby

La martellante operazione di boicottaggio di Alan Dershowitz sembra aver dato i suoi frutti. Proseguono anche le meschinità collaterali al diniego della cattedra a Norman Finkelstein, questione di cui si è già abbondantemente parlato su questo blog (v. Lobby - Negata la cattedra a Finkelstein, Lo scienziato e il professore, Viam sapientiae monstrabo tibi).

A Finkelstein è stata negata l'opportunità di un impiego stabile nella cattolica DePaul University e il suo rapporto con l'istituto cesserà formalmente (di fatto è già cessato) nel 2008. Per il resto i maneggi di Dershowitz sembrano aver ottenuto il solo risultato di promuovere la figura dello scomodo professore nel mondo accademico internazionale. Una straordinaria ondata di solidarietà, anche da parte di eminenti studiosi, quali Avi Shlaim e il compianto Raul Hilberg, da poco scomparso, ha evidenziato il valore di Norman Finkelstein, la sua visione scientifica del problema mediorientale e, viceversa, la pochezza intellettuale messa in atto dall'avvocato Dershowitz nel suo tentativo di riciclare e giovarsi di alcuni scadenti miti sulle origini del conflitto (v. anche in Riciclaggio).

Dei libelli di Dershowitz nei confronti di chiunque abbia una visione a 360° della questione israelo (ebraico) palestinese viene fatta quotidianamente giustizia nelle piazze (blog) in cui il principe del foro americano accetta in qualche modo il dibattito, senza degnarsi di rispondere ma consentendo - altro non potrebbe fare - che vengano messe rapidamente alla berlina le sue faziose visioni della storia e dell'attualità. Dei suoi scritti e (in particolare del suo Case for Israel) ha già scritto abbastanza, con puntuale documentazione, Norman Finkelstein. Sotto questo profilo bisogna dire, tuttavia, che gli artifizi dell'avvocato Dershowitz tesi a giustificare l'imposizione del suo punto di vista non godono della pregevole fattura e delle assai più sottili infiltrazioni di menzogna e ipocrisia riscontrate tra le righe di altri rinomati scritti, anche italiani, e nella martellante operazione dei media asserviti alla campana filoisraeliana.

Talune meschinità nei confronti di Finkelstein non accennano a diminuire. Di seguito trascrivo un ridicolo gioiellino in tema di boicottaggio all'interno della struttura universitaria DePaul, dove, per converso, gli studenti e buona parte del corpo accademico non mancano di manifestare solidarietà per Finkelstein e sdegno per i vertici dell'istituto che non hanno avuto il coraggio di una decisione (quella sulla cattedra) invisa alla Lobby e ai suoi sicari. Del resto Fink ci è abituato da tempo e al boicottaggio culturale sono assuefatti tutti gli studiosi del Medioriente negli USA che si pongano in qualche misura fuori dal coro. Ne sa qualcosa il prof. Tony Judt e ne sanno parecchio - di recente - i prof. John Mearsheimer e Stephen Walt, autori del documentato saggio critico La Lobby Israeliana, che è da tempo reperibile su internet, è già stato tradotto e pubblicato in Italia (Asterios Editore - Trieste)* ma uscirà in un volume completo solo il 4 settembre negli USA (v. foto). E' facile prevedere che la pubblicazione "in print" dell'opera - dice Finkelstein - scatenerà un bel po' di agitazione negli Stati Uniti. Ma questa è un'altra storia. Passiamo ai semplici dispetti del Preside della DePaul - già portatore delle istanze di Dershowitz nel "processo" accademico contro Finkelstein - leggendo l'umiliante missiva da poco rivolta al professore ostracizzato.

"Prof. Finkelstein, il Professor Budde mi ha fatto sapere che lei ha chiesto dello spazio negli uffici per i suoi libri. Non abbiamo una collocazione per lei nel prossimo anno accademico. Vedrò se potremo renderle disponibile qualcosa ed io o il Professor Budde ci metteremo in contatto con lei la prossima settimana con più informazioni. Nel frattempo lei non avrà accesso al suo vecchio spazio negli uffici. Visto che lei ha lasciato alcuni effetti personali nel suo vecchio posto, potremo discutere un piano per la restituzione [di queste cose] quando la contatterò la settimana prossima. Lei non deve pianificare spostamenti in alcuno spazio degli uffici, poichè questa opzione per lei non è disponibile. La contatterò la settimana prossima con maggiori informazioni". Dr. Charles (Chuck) Suchar - Professor and Dean College of Liberal Arts and Sciences - DePaul University - Vincent dePaul Professor - Office of the Dean
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(*) «Abbiamo scritto “La lobby israeliana” al fine di iniziare una discussione su un soggetto che è diventato difficile da trattare apertamente negli Stati Uniti. Sapevamo di provocare una forte reazione e non siamo sorpresi che alcuni dei nostri critici abbiano scelto di attaccare apertamente i nostri scritti e di travisare di proposito le nostre argomentazioni. Siamo però anche gratificati dalle tante attestazioni di stima che abbiamo ricevuto e dai commenti positivi che sono emersi sui media e nella blogsfera. È evidente che molte persone, inclusi ebrei e israeliani, sanno che è venuto il momento di aprire una discussione seria sul ruolo di Israele nella politica estera americana e sulle relazioni tra questi due paesi. Uno degli argomenti addotti contro di noi è che noi vedremmo la lobby israeliana come una bene organizzata cospirazione da parte degli ebrei. Alcuni sostengono che le “accuse al potere degli ebrei rappresentano una delle più pericolose forme moderne di anti-semitismo”. È una posizione che noi condanniamo e respingiamo nei nostri scritti. Infatti, descriviamo la lobby come una coalizione di elementi individuali e di organizzazioni indipendenti senza un quartier generale. Essa include persone perbene come gli Ebrei e gli ebrei-americani che non rigirano la legge a seconda delle proprie posizioni. La cosa più importante è che la lobby israeliana non è segreta, clandestina; al contrario è apertamente diffusa e sostenuta nei più vari gruppi di interesse politico, dietro a essa non vi è alcun atto illegale o cospiratorio». [John Mearsheimer, insegna Scienze Politiche a Chicago. Stephen Walt, insegna Affari Internazionali alla Kennedy School of Government di Harvard].

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Per approfondire
http://pipistro.blogspot.com/2007/06/lobby-negata-la-cattedra-finkelstein.html
http://pipistro.blogspot.com/2007/06/continua-negli-usa-accompagnata-da-un.html
http://pipistro.blogspot.com/2007/05/viam-sapientiae-monstrabo-tibi.html
http://pipistro.blogspot.com/2007/01/riciclaggio.html
http://www.normanfinkelstein.com/article.php?pg=11&ar=1188
http://www.lemonde.fr/web/article/0,1-0@2-3222,36-753823@51-751866,0.html
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/200708articoli/25065girata.asp
http://www.scribemedia.org/2006/10/11/israel-lobby/
http://clients.mediaondemand.net/thedohadebates/index.aspx?sessionid=23&bandwidth=hi

1 commento:

Anonimo ha detto...

ti ho scoperto solo oggi, complimenti