Non è la resistenza che provoca l'occupazione ma viceversa.
Re. Distr. GENERAL - A/HRC/7/17 - 21 January 2008 - Original: ENGLISH - HUMAN RIGHTS COUNCIL - Seventh session - Item 7 of the provisional agenda - HUMAN RIGHTS SITUATION IN PALESTINE AND OTHER OCCUPIED ARAB TERRITORIES - Report of the Special Rapporteur on the situation of human rights in the Palestinian territories occupied since 1967, John Dugard [ABSTRACTS] «I. Critiche al Relatore Speciale [delle Nazioni Unite sulla situazione umanitaria in Palestina e negli altri territori arabi occupati] e al mandato. 2. Il Relatore Speciale è stato criticato dagli Stati interessati per una quantità di ragioni. Primo, perchè i rapporti sono ripetitivi. Secondo, perchè mancano di riferirsi al terrorismo. Terzo, perchè mancano di considerare le violazioni dei diritti umani commesse dai palestinesi. Queste critiche verranno brevemente considerate all'inizio del presente rapporto».
«B. Terrorismo - 4. Il terrorismo è un flagello, una grave violazione dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario. Nei rapporti non è stato fatto alcun tentativo di minimizzare la pena e la sofferenza che causa alle vittime, alle loro famiglie e alla comunità nel complesso. I palestinesi sono colpevoli di terrorizzare civili israeliani innocenti attraverso le bombe dei suicidi e i razzi Qassam. Allo stesso modo l'esercito israeliano (IDF) è colpevole di terrorizzare civili palestinesi innocenti attraverso incursioni militari, assassini mirati e bombe sonore che mancano di distinguere tra bersagli militari e civili. Tutti questi atti devono essere condannati e sono stati condannati. Il buon senso, comunque, stabilisce che deve essere tracciata una distinzione tra atti di insensato terrore, come quelli commessi da al-Qaeda ed atti commessi nel corso di una guerra di liberazione nazionale contro il colonialismo, l'apartheid o l'occupazione militare. Benchè tali atti non possano essere giustificati, bisogna capire che essi sono una penosa ma inevitabile conseguenza del colonialismo, dell'apartheid o dell'occupazione. La storia è piena di esempi di occupazione militare contrastata con la violenza e atti di terrorismo. L'occupazione tedesca fu contrastata da molti paesi europei nella seconda guerra mondiale; la South West Africa People's Organization (SWAPO) contrastò l'occupazione della Namibia da parte del Sud Africa; e gruppi ebraici contrastarono l'occupazione britannica della Palestina - fra l'altro facendo esplodere il King David Hotel, nel 1946, con pesanti perdite di vite umane, operazione di un gruppo diretto da Menachem Begin, che più tardi divenne primo ministro di Israele. Gli atti di terrorismo contro un'occupazione militare devono essere visti nel loro contesto storico. Ecco perchè dovrebbe essere fatto ogni sforzo per portare l'occupazione ad un rapido epilogo. Fino a quel punto non ci si può aspettare la pace e la violenza continuerà. In altre situazioni, per esempio in Namibia, la pace è stata raggiunta con la fine dell'occupazione, senza imporre, quale presupposto, la fine della resistenza. Israele non può aspettarsi la pace perfetta e la fine della violenza come precondizione alla fine dell'occupazione. 5. Un ulteriore commento sul terrorismo è necessario. Nell'attuale clima internazionale è facile per uno Stato giustificare le sue misure repressive quali risposte al terrorismo ed aspettarsi una risposta solidale. Israele sfrutta la presente paura del terrorismo fino all'estremo. Ma questo non risolverà il problema palestinese. Israele deve interessarsi di quanto è generato dall'occupazione in termini di violazione dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario, e non invocare quale giustificazione il terrorismo come distrazione e pretesto per aver mancato di misurarsi con la causa basilare della violenza palestinese, l'occupazione».
mercoledì, marzo 05, 2008
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