giovedì, aprile 17, 2008

Da Ciriello a Shana, notizie dalla Palestina

Non ci sarebbe da scandalizzarsi, visto che nani e saltimbanchi della politica imperversano anche da noi, ma non era molto tempo fa che riferendomi ai quattromila partecipanti alla convention del CUFI (Christians United for Israel, quelli che hanno un "obbligo biblico" di difendere Israele fino a che non vengano distrutti o convertiti ad una forma di allucinato cristianesimo) stupivo alle fanfaronate del circo politico e mediatico americano. Scrivevo di questo, ma quando la notizia dell'ultima ora è - cito Reuters - che "un cameraman di Reuters e altri due civili sono rimasti uccisi oggi pomeriggio nella Striscia di Gaza in quello che sembrerebbe un attacco israeliano", penso che occorra lasciare da parte i buffoni e occuparsi di cose serie. A parte il condizionale, adottato prudentemente dall'agenzia internazionale per non finire immediatamente tra le grinfie scandalizzate dei servizi di informazione coatta che imperversano nella rete e sulla carta, attendo adesso che il circo - non quello americano, ma quello mediatico italiano - dia il giusto risalto alla manifestazione di quanto, da cinquant'anni, sta succedendo in quella che solo l'ironia può suggerirci ancora di chiamare terra santa. Fatto sta che Fadel Shana, 23 anni, palestinese, stava lavorando per Reuters sulle violenze in corso a Gaza ed è stato trucidato da un razzo che il nostro Corriere nazionale, con un guizzo inusitato, non stenta a definire israeliano. Dopo il condizionale in verità anche Reuters non può fare a meno di raccontare quello che è successo (e saranno fulmini e saette, da Israele, oltre ai razzi sul loro cameraman): "Le immagini riprese da Shana mostrano un carro armato israeliano, fermo a diverse centinaia di metri, che apre il fuoco. Circa due secondi dopo il colpo, il filmato si blocca: apparentemente nel momento in cui Shana è stato colpito. Il suo giubbetto antiproiettile è stato parzialmente strappato". Del resto, la scritta TV sull'auto del giornalista, non può lasciare dubbi. L'esercito più morale del mondo ha colpito ancora, trascinando il nome di un altro giornalista e due collaterali civili, nelle scarne ed ipocrite statistiche occidentali della carneficina palestinese. Le milizie hanno colpito, ma perchè stupirsi? Solo oggi un campione della sanguinaria occupazione orchestrata dalla dirigenza suicida dello stato ebraico per opera del suo braccio armato, che ancora osa chiamarsi forza di difesa, si è esibito in una prova di nanismo politico e morale del quale operazioni di tal fatta (sparare su giornalisti e civili) non possono che essere il riflesso. Ricordando quindi la medesima sorte toccata al nostro Ciriello (un nome che si sente raramente sui media di larga diffusione italiani) concludo con le alate parole di questo campione di moralità e diplomazia, Benyamin "Bibi" Netanyahu, così come riportate da Maariv e rilanciate oggi da Haaretz: "Stiamo beneficiando di una cosa e cioè dell'attacco alle Twin Towers e al Pentagono, e della lotta americana in Iraq", riferisce Maariv -aggiungendo che l'ex premier israeliano ha precisato che questi eventi "hanno fatto pendere l'opinione pubblica americana in nostro favore" ("We are benefiting from one thing, and that is the attack on the Twin Towers and Pentagon, and the American struggle in Iraq," Ma'ariv quoted the former prime minister as saying. He reportedly added that these events "swung American public opinion in our favor"). Ora, se un ex primo ministro può parlare così e non essere sommerso dallo sdegno di una nazione, che ci si può aspettare dagli adolescenti, illusi o fanatici sbattuti a umiliare, opprimere, uccidere anche per suo conto?
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2 commenti:

Anonimo ha detto...

la sola cosa che ancora distingueva gli israeliani dai nazisti erano i campi di sterminio. erano.

Anonimo ha detto...

considerati invitato:
http://guerrillaradio.iobloggo.com/archive.php?eid=1696