Due mesi fa, il 15 febbraio, con il titolo "Noi ci proviamo", rilanciavo un comunicato di Nasim Fekrat, il nostro amico (link) che, sotto lo pseudonimo di Afghan Lord, da anni trasmette notizie e immagini dall'Afghanistan evidenziando le contraddizioni di un paese povero, strumentalizzato e martoriato e allo stesso tempo proteso verso il futuro con una buona volontà che ha dell'incredibile. Leggendo dell'iniziativa di Nasim, osservavo quindi che, come quello che era dei Taliban e in parte lo è ancora, come quello che era dei signori della guerra e in parte lo è ancora, come quello dei burka, delle lapidazioni, delle invasioni, delle vedove impotenti, dei bambini per strada, come quello delle vie del petrolio e dell'oppio, come quello delle missioni di pace dove è stata portata la guerra, agnello sacrificale e pretesto, anche questo è Afghanistan.
Questo era il comunicato di Nasim: “Molto presto Afghan Penlog lancerà il primo workshop per promuovere la diffusione dei blog a Kabul. Obiettivi di questo laboratorio/seminario sono lo sviluppo culturale e una maggior presenza dei blogger come media. Questo primo workshop è indirizzato agli studenti e ai blogger di Kabul, ma è nostra intenzione lanciare analoghe iniziative in altre province e il nostro prossimo passo sarà la promozione di seminari anche a Jalalabad, Kandahar, Heart, Ghazni ed altre zone del paese. Afghan Penlog non ha avuto finora alcun aiuto economico e per questo chiede a tutti gli operatori culturali e agli amici di sostenere il progetto con un unico fine, sviluppare l'attività dei blogger in Afghanistan. I nomi dei donatori saranno pubblicati sul sito e forniremo loro tutti i dettagli del progetto e i relativi costi. Abbiamo necessità impellenti: comprare un generatore e pagare il collegamento internet. Ed anche se non abbiamo abbastanza danaro per affittare un laboratorio informatico, probabilmente saremo in grado di tenere il workshop presso il centro scolastico di Payam-e-Noor, situato a Karte-Chahar, Kabul. Ma abbiamo ancora bisogno di un po' di danaro per realizzare questo obiettivo. Prima avevamo in mente di comprare un computer e ottenere la disponibilità di una linea internet da Afghan Telecom ma non abbiamo raggiunto il nostro scopo per mancanza di donazioni e la nostra idea è sfumata. Così l'abbiamo abbandonata. Ora ci accontentiamo di lanciare questo workshop”.
Ebbene, il workshop si è tenuto e con successo ai primi di aprile. La notizia in inglese, ora arricchita dei particolari sul sito Afghan Lord di Nasim Fekrat, è stata già anticipata nei giorni scorsi dalla BBC (in farsi) e da noi, in italiano, su Blogfriends e altrove grazie a Mericò. La riporto di seguito.
«Quanti di noi davanti a qualcuno che chiedeva una donazione (soldi, per intenderci) per un qualche progetto di solidarietà, non hanno risposto con il fatidico interrogativo " Ma poi siamo sicuri che i soldi arriveranno a destinazione e verranno utilizzati bene?". Molti, a dire il vero, usano spudoratamente questo dubbio per dribblare la richiesta, credendo che possa essere una buona scusa per evitare di mettere mano al portafoglio. Certo, c'è da dire che la realtà non aiuta a diradare un certo alone truffaldino che aleggia su parecchie "raccolte fondi" che girano per terra, mare, e-mail, telefono, posta e simili. Ma, almeno stavolta, sono felice e orgogliosa di poter smentire questa fama negativa. Qualche tempo fa Pipistro scrisse un post proprio qui su Blogfriends, parlando del progetto di Nasim Fekrat, giovane blogger di Kabul, e di un gruppo di suoi amici e collaboratori afghani, di organizzare il primo workshop per promuovere la diffusione dei blog a Kabul e, contestualmente, riportando la richiesta dei bloggers di un piccolo aiuto finanziario per poter realizzare questo obiettivo. Un traguardo nobile ma ambizioso e difficile da portare avanti in Afghanistan, soprattutto per problemi economici e logisitici. Bè, il 3 e 4 aprile a Kabul l'Associazione Bloggers Afghani (AfghanPenLog) , superando tutti gli ostacoli, è riuscita a tenere il primo blogging workshop della sua storia. Credo non servano tante parole per testimoniare l'evento, sono sufficienti le immagini (ed anche un pezzo uscito su BBC Persian). La più rappresentativa la inserisco nel post, alcune altre nei commenti. Cosa c'è di meglio di una documentazione visiva per garantire l'onestà di una iniziativa? Ma anche per mettere in risalto, in un paese tristemente famoso per la condizione femminile non certo invidiabile, la presenza di due donne, di cui una, Masoumeh Ebrahimi, attiva nell'organizzazione del workshop? E poi, siccome questi ragazzi sono testardi, ma principalmente motivati, hanno intenzione di mettere su prestissimo un secondo workshop, perchè, come ha detto lo stesso Nasim, "C'è ancora di più da condividere e impare". Ma per farlo hanno ancora bisogno del nostro aiuto che, chi vuole, può concedere cliccando qui, anche piccolo sarà comuqnue utile, l'euro lì vale moltissimo. Concludo ringraziando Franca (ceglieterrestre), Anna (euridicea) e Mauro Biani, per il sostegno concreto e la collaborazione che hanno regalato per realizzare il (primo) sogno di questi ragazzi, e tutti coloro che hanno donato e che, speriamo, lo faranno».
giovedì, aprile 10, 2008
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1 commento:
yeah.. thanks for post :))
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