lunedì, settembre 24, 2007
Ahmadinejad a New York
New York, 24 settembre 2007, al Continental, dove è scesa tutta la missione iraniana, il presidente Ahmadinejad riceve una delegazione di rabbini americani. "Sembra un paradosso - dicono - considerate le posizioni negazioniste ed anti israeliane dell'Iran, ma il rabbino Wiess è un antisionista, considera lo Stato di Israele un errore ed è di casa a Tehran" e così risponde alle domande di rito: "non è vero che il presidente Ahmadinejad neghi l'olocausto, è una bugia dei sionisti". E ancora, alla domanda - più che altro un'affermazione - "ma Tehran minaccia di distruggere Israele?" Le prime parole sono lapidarie, "non è vero". E c'è già chi ha detto che pensare che tutti gli ebrei siano sionisti è come pensare che tutti gli islamici sono talebani. Intervistato al Continental, il presidente Ahmadinejad prende atto di essere arrivato a New York "in mezzo alle polemiche e alle proteste" e osserva: "siamo appena arrivati per partecipare all'Assemblea delle Nazioni Unite, siamo venuti qui in pace, assieme a tutti gli altri capi di Stato, per scambiare e confrontare i nostri e i loro punti di vista". Poi, parlando della visita che avrebbe voluto rendere sul luogo degli attentati dell'11 settembre 2001, gli viene chiesto: "perchè vuole andare a Ground Zero? I parenti delle vittime la considerano un'offesa". Risponde: "voglio andare lì per rendere onore alle persone che lì sono state uccise e da lì lanciare se possibile un messaggio di pace per tutti gli essere umani, questo vorrei". (Tg3 e altro)
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