mercoledì, settembre 19, 2007

Benedetto Cipriani negli USA senza difesa, questione di soldi

Lunedì 17 settembre scorso, un giudice della Corte Superiore ha fissato a Benedetto Cipriani la scadenza del 5 ottobre per munirsi di un (nuovo) difensore o per richiedere un difensore d'ufficio perchè lo rappresenti nel far fronte alle accuse scaturite dal triplice omicidio di quattro anni fa (nella foto uno degli "affidavit" su cui si basa l'accusa). Durante la sua breve comparizione [all'udienza del 17 settembre scorso] Cipriani ha detto - secondo il Courant - al giudice David Gold di avere problemi di comunicazione con la sua famiglia, via mail e per telefono e di non essere in grado di mantenere un legale. Dice Cipriani, la cui libertà sulla parola sarebbe garantita da una spropositata cauzione di 7 milioni e mezzo di dollari: "la mia mail è controllata, non posso fare telefonate, l'ultima volta che ho tentato, la mia mail non è arrivata. Ho bisogno di tempo". E qui si mostra - quand'anche ve ne fosse bisogno - il legame del sistema legale e processuale americano ad un solo valore, quello del danaro. Il giudice Gold ha dichiarato che a causa del dilatarsi dei tempi per ottenere un difensore Ben Cipriani non potrà contestare la durata del processo in base al [suo] diritto di ottenere uno "speedy trial". Ma c'è un problema, l'avvocato Ioannis Kaloidis, che ha rappresentato Cipriani nelle prime battute del procedimento, ha detto che il suo incarico era limitato alle questioni relative alla cauzione e ha quindi dichiarato che non continuerà a rappresentare Cipriani. Motivo: l'imputato non ha beni e non si sa chi pagherà per la sua difesa.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao Pi,

la tua al ministro Mastella segue le mie,a tutt'oggi non degne di riscontri da parte del guardasigilli.
Ho rispettato le regole del blog,ho evitato senza grande sacrificio un lessico volgare,non mi sono nascosta dietro anonimati tantomeno sono scappata.
Il punto è che l'argomento
è scomodo e di misera rilevanza.
Dico da sottacere.
Quindi è in questo ordine di idee che si deve ricercare il silenzio del ministro.
E comunque anche da parte di altre autorità competenti non ho riscontrato grandi disponibilità.
Chi si nasconde,chi passa rituali quanto inutili scartoffie a consolati d'oltreoceano,che a quanto mi è stato riferito verbalmente,non hanno poteri doveri e mezzi e tantomeno proprietà di lingua, per assicurarsi(ci) delle condizioni psicofisiche di Ben tantomeno del rispetto dei diritti umani e sulla auspicata trasparenza ed equità del processo che si va avviando.
Un saluto Pi
Anna